Acque agitate all'Università della Calabria. Le dimissioni del prorettore Guerino D'Ignazio hanno ufficialmente aperto le ostilità tra il Magnifico Gino Mirocle Crisci ed un gruppo di contestatori, il cui obiettivo è quello di giungere ad un avvicendamento alla guida dell'ateneo prima della scadenza del mandato del rettore. Diversità di vedute, mancanza di programmazione e presunto decadimento della didattica alla base della decisione assunta da D'Ignazio, ex preside di scienze politiche e tra i più convinti sostenitori di Crisci ai tempi della sua candidatura.

 

Tra il rettore e D'Ignazio, che oggi ricopre l'incarico di direttore della Scuola superiore di Scienze delle amministrazioni pubbliche, c'era un rapporto stretto di collaborazione, incrinatosi, secondo Crisci, nel momento in cui è stato deciso di sostituire il direttore generale. «In quel momento è iniziato il clima conflittuale – spiega il rettore – Cambiare il dg era fondamentale per dare linfa e idee nuove. Non era un atto di sfiducia nei confronti del dottor Scarpelli, titolare di quel ruolo, ma perché dopo molti anni ritenevo corretto voltare pagina. Nulla di scandaloso ai miei occhi. Una scelta per me scontata ma per qualcun altro evidentemente no». Crisci poi contesta le valutazioni espresse da D'Ignazio sulla qualità dei servizi offerti dall'ateneo: «L'Università della Calabria attraversa un periodo di ottima salute. Proprio nei giorni scorsi abbiamo presentato alcuni dati: gli studenti sono in crescita, in particolare quelli provenienti dall'estero. Per la prima volta siamo entrati nel rating internazionale, peraltro in posizione ottimale, al 351mo posto nel mondo. Quindi chi afferma che l'Unical sia in declino deve spiegare su quali basi fonda le proprie convinzioni. E' lecito che il prorettore abbia idee differenti dalle mie, ma non si possono mettere in piazza delle notizie non corrispondenti al vero e che danneggiano l'Università». Il rettore precisa anche la propria posizione rispetto al referendum costituzionale di dicembre.

 

«Da cittadino ho le mie idee e ho diritto ad assumere una posizione. So però distinguere i due ruoli e non confondo mai quello di rettore con quello di cittadino. E da rettore darò spazio in questo ateneo ad ogni manifestazione in favore del sì o del no, accogliendo i relatori per dovere di ospitalità, soprattutto in presenza di personaggi autorevoli della politica italiana». Chiudiamo il dialogo con una domanda diretta: la sua posizione oggi alla guida dell'Unical si è rafforzata o indebolita? Crisci risponde: «Si è chiarita. Ora so di chi mi posso fidare e di chi non mi posso fidare. La chiarezza fa bene a tutti». Intanto il consiglio degli studenti ha chiesto le dimissioni del prof. Luigi Filice, prorettore con delega al Centro Residenziale. «Fallimentare la gestione del campus» dicono i rappresentanti dell'organismo. Nessun collegamento con il clima pesante che si respira ai vertici dell'Unical, ma la tempistica suscita qualche dubbio.  Come dire, piove sul bagnato.

 

 

 

Salvatore Bruno