Gli allievi propongono che venga «creato un polo scolastico unico, che salvaguardi gli interessi dell’utenza e rispetti l’identità dei singoli istituti»
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Si è tenuta nelle scorse ore una manifestazione degli studenti dell’istituto "Cosentino-Todaro" di Rende presso la sede della Provincia di Cosenza. Al centro delle proteste, il piano di dimensionamento e relativi accorpamenti tra scuole. A seguito del sit-in, gli studenti hanno riportato le loro perplessità sul provvedimento all’interno di un documento inviato anche alla stampa.
«Il Piano di dimensionamento deciso dalla Provincia, in accordo con i Comuni e con l’approvazione dell’Ufficio scolastico di Cosenza – scrivono - non rispetta criteri omogenei e non tiene conto né delle problematicità del tessuto provinciale, né delle esigenze degli studenti e delle famiglie; priva, inoltre, la comunità rendese di una delle sue più importanti conquiste: un sistema scolastico autonomo che contempla nella stessa città scuole di ogni ordine e grado, sino all’Università».
Inoltre, «in base alle Linee guida sul dimensionamento scolastico emanate dalla Regione Calabria (legge di bilancio 2023), le scuole che risiedono nei comuni commissariati per infiltrazione mafiosa non sono oggetto di dimensionamento per tutto il perdurare del commissariamento, come successo nel 2018 al Comune di Gioia Tauro e Canolo (delibera giunta regionale n. 427 del 2018)».
Il messaggio è chiaro: «Le scuole di Rende non devono essere toccate. In particolare, riteniamo che la nostra istituzione IIS Cosentino-Todaro, con una popolazione scolastica ridotta ma non esigua, sia stata smembrata in modo insensato, dal momento che l’Ite Cosentino è stato associato al Polo liceale e l’Ipaa Todaro all’Iis “Mancini-Tommasi”, scuola del Comune di Cosenza, secondo un criterio opportunistico. Ricordiamo la storia dell’Istituto Todaro: è nato sul territorio rendese nel 1955 ed è stato il secondo istituto agrario in Italia dopo quello di Torino. Il piano di dimensionamento annulla questa realtà storico-sociale. A questo punto chiediamo che al nostro Istituto venga riconosciuta l’autonomia concessa ad altre realtà scolastiche con numeri di alunni di gran lunga inferiori ai nostri. In alternativa, chiediamo che sia creato un polo scolastico unico, che salvaguardi gli interessi dell’utenza, che ha scelto di restare su Rende e di usufruire dei servizi offerti, e rispetti l’identità delle istituzioni scolastiche qui presenti che, seppure inserite in un contesto nuovo e più ampio, possano continuare a fare avvertire a studenti e famiglie il senso di appartenenza al territorio».