Non solo iniziativa di legge con finalità formative: la Giornata della trasparenza indetta dalla Regione Calabria presso la Cittadella di Catanzaro ha focalizzato temi molto impattanti sulla realtà digitale di ogni giorno e soprattutto ha fatto luce, attraverso uno dei componenti dell'Ufficio nazionale del Garante della privacy, sul labile confine che esiste tra la necessità di garantire la trasparenza e la protezione dei dati personali.

«È un argomento fondamentale perché oggi assistiamo a moltissimi tentativi di manipolazione dei dati anche a fini commerciali - ha detto l'assessore regionale alla Transizione digitale Filippo Pietropaolo - Come Regione, su forte impulso del presidente Occhiuto, abbiamo messo in campo una serie di progetti molto importanti sulla sicurezza dei dati come, ad esempio, il Piano Cyber security, approvato dalla Giunta su mia proposta, che costituisce lo strumento di indirizzo strategico in ambito cyber security della Regione Calabria. L’obiettivo è, appunto, quello di garantire una digitalizzazione sicura e resiliente dell’Ente, degli altri enti, dei cittadini e delle imprese a cui ci rivolgiamo».

La responsabile della prevenzione, della corruzione e della trasparenza della Regione Calabria, Ersilia Amatruda, ha sottolineato che «la trasparenza è meritocrazia ed è un bene sempre più apprezzato dalla cittadinanza. Per questo – ha aggiunto - abbiamo pensato a questa iniziativa come ad un vero e proprio focus sulle tematiche di più stringente attualità che riguardano la materia e che hanno una ricaduta immediata sugli utenti. La giornata di oggi vuole essere un momento di riflessione su temi di attualità che impattano sulle organizzazioni pubbliche e, di conseguenza, sulle vite dei cittadini e sulla resa dei servizi pubblici».

Sul processo di digitalizzazione in corso nella pubblica amministrazione e sui suoi impatti sulla protezione dati personali si è soffermato Agostino Ghiglia, componente di collegio dell' Autorità garante per la protezione dei dati personali. «Il punto più attenzionato – ha esordito Ghiglia – è la diffusione di una nuova cultura della privacy e della protezione del dato personale perché nell'era digitale, quando noi e i nostri giovani passiamo oltre metà della nostra vita vigile in rete, sulle piattaforme, su Internet, il nostro dato personale diventa la proiezione della nostra personalità fisica in un mondo virtuale e di conseguenza avere questa sensibilità, cioè capire che il nostro dato personale equivale al nostro dato fisico, che il nostro gemello digitale equivale alla nostra personalità fisica, significa da una parte proteggere i nostri dati e dall'altra renderli trasparenti per quanto riguarda la pubblica amministrazione e il privato. Ma anche renderli protetti da un eccesso di trasparenza, fornendo alle amministrazioni e al privato i nostri dati quando servono davvero e poterli recuperare quando, invece, non servono più. Quindi direi che privacy protezione dei dati personali e trasparenza sono un binomio assolutamente inscindibile». 

Biagio D'Ambrosio, dirigente pubblico esperto di strumenti di prevenzione della corruzione, è intervenuto sul Portale unico della trasparenza e del ciclo di vita digitale dei contratti pubblici focalizzando l’attenzione sulle novità normative ma, soprattutto, sull’attuale stato dell’arte.

Il dirigente e responsabile Open Data della Regione Calabria, Maurizio Iorfida, ha relazionato sullo stato dell’arte e sulle prospettive del portale “Calabria Open Data”.

Infine, Mauro Alovisio, giurista specializzato nel Diritto delle nuove tecnologie e protezione dei dati personali, coordinatore del corso sul Gdpr presso l’Università di Torino, ha affrontato gli aspetti applicativi del nuovo Whistleblowing, con particolare riferimento alle Linee guida Anac e alle esigenze di protezione dati personali.