«Le contraddizioni del governo nazionale e della Calabria si riassumono nella garanzia della scorta per l'ex governatore regionale Giuseppe Scopelliti e nella vicenda del povero testimone di giustizia Rocco Mangiardi, costretto, come altri, a mendicare un'auto per la propria sicurezza personale».

 

Severa, nel suo giudizio, la deputata del Movimento 5 stelle Dalila Nesci, che ha interrogato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, per verificare se alla luce dei fatti Scopelliti debba avere ancora la scorta di Stato.

 

Nello stesso atto la deputata ha chiesto di assicurare a Mangiardi l'incolumità personale di cui necessita. Nell'interrogazione parlamentare la deputata 5 stelle ha poi evidenziato il passato in Ncd di Scopelliti, e dunque la scorsa vicinanza politica con il ministro Alfano.

 

«Scopelliti – spiega la parlamentare 5 stelle – fondò Ncd insieme ad Alfano. Il loro divorzio politico non cancella affatto la comune militanza e i relativi patti politici. Alla luce del quadro emerso dalle inchieste della Dda di Reggio Calabria sulla gestione del potere nell'area dello Stretto, è fondamentale, a prescindere dagli accertamenti penali, che gli organi di competenza verifichino se Scopelliti corra o meno dei rischi e se dunque gli sia dovuta o no la scorta».

 

«Se noi fossimo al governo nazionale – prosegue la parlamentare – non esiteremmo un secondo a sollecitare una verifica immediata dei presupposti per la scorta a Scopelliti, perché lo Stato non può vivere nell'imbarazzo continuo. È assurdo, infatti, che per i condannati di palazzo sia sempre prodigo e protettivo e verso chi aiuta la giustizia provveda ogni volta in ritardo, soltanto quando il paradosso è noto e ormai scandaloso».

 

«Mi auguro – conclude Nesci – che anche il nuovo prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari, si attivi appena possibile sulla riferita vicenda di Scopelliti, perché lo Stato deve essere Stato, cioè obiettivo, chiaro e moralmente irreprensibile».