Il docente di fisica della materia Francesco Valentino membro dello Science Study Team della missione designato dall’European Space Agency
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Promossa dal Rotary Presila Cosenza est, il docente Francesco Valentini, Ordinario di Fisica della Materia all’Università della Calabria, nominato dal Direttore dell’ESA, l’European Space Agency, membro del Solar System and Exploration Working Group (SSEWG) dell’ESA, ha tenuto una conversazione sul tema Perché andare nello spazio? Dai buchi neri al sistema solare. I lavori, moderati da Donatella Cristiano, sono stati introdotti dal presidente del club Antonino Iannello.
Alla scoperta di mondi misteriosi
«L’esplorazione spaziale - ha esordito Valentini - è una delle più grandi avventure perché ci permette di scoprire nuovi mondi, comprendere meglio il nostro universo e rispondere a domande fondamentali sulla nostra esistenza. Studiare fenomeni come i buchi neri – ha sottolineato - ci aiuta a comprendere le leggi fondamentali della fisica. Lo spazio oltre a stimolare lo sviluppo di nuove tecnologie, offre anche potenziali risorse, come minerali rari ed energia solare che potrebbero aiutare, tra l’altro, a risolvere problemi di sostenibilità sul nostro pianeta».
Una nuova era spaziale
Per tutte queste ragioni si sta per aprire una nuova era dell’esplorazione spaziale, che vedrà il ritorno, dopo più di 50 anni, delle missioni con equipaggio che affiancheranno le missioni cosiddette robotiche. La novità è che sarà possibile la comprensione dei complessi fenomeni fisici che avvengono all’interno del sistema magnetosferico terrestre e per questo è stata progettata la missione spaziale Plasma Observatory, della quale fa parte proprio il professore Valentini quale membro dello Science Study Team della missione designato dall’ESA. Un progetto ambizioso che vede l’Italia svolgere un ruolo di primo piano con la partecipazione dell'Università della Calabria che ancora una volta si distingue per l’eccellenza del suo corpo docente.
La sfida dell’energia
«Se finanziata questa missione - ha precisato il docente – verrà lanciata nello spazio nella configurazione di una costellazione composta da sette satelliti: uno principale e sei satelliti più piccoli. Questa configurazione, unica, permetterà di raccogliere dati su diverse scale spaziali, consentendo di studiare simultaneamente i processi di energizzazione e trasporto dell'energia nella magnetosfera. La missione punta a fare luce su fenomeni chiave come lo shock terrestre, una regione dove il vento solare interagisce con il campo magnetico della terra, e ottenere una ricostruzione tridimensionale dettagliata della magnetosfera. Queste osservazioni – ha concluso Valentini – consentiranno di comprendere meglio i meccanismi che regolano la dinamica del plasma spaziale e i processi di trasferimento energetico che influenzano la nostra atmosfera e il clima spaziale».