Si è laureato giovanissimo in Ingegneria informatica e prima di volare in America ha lavorato in diverse città europee. Dalla Silicon Valley torna spesso nella sua Paola: «Sogno di poter fare qualcosa di concreto per la mia terra» (ASCOLTA L'AUDIO)
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Paola, provincia di Cosenza, fine anni '80. Un bambino di nome Silvio, che ha appena tre anni, si butta lo zaino in spalla e comincia a girovagare per casa. «Ma dove vai?», chiedono i suoi parenti. «In America», risponde il piccolo, senza nemmeno esitare. Eppure Silvio non ha ancora idea di cosa sia l'America e dove si trovi sulla cartina geografica, ma è sicuro, vuole andare proprio lì. I suoi genitori, che glielo racconteranno spesso negli anni, lo ricordano perfettamente. E quando nel 2016 Silvio Sangineto, ormai 30enne, sbarca negli Usa, quelle parole sembrano quasi una premonizione.
Il suo posto nel mondo è al di là dell'oceano, lontano da quella Calabria bella e maledetta dove torna appena può ma che non gli avrebbe mai riconosciuto i suoi meriti. Di certo non come hanno fatto gli americani, che, grazie alle sue competenze, gli hanno riservato un posto di prestigio, non uno qualunque, ma in una delle più grandi e importanti aziende a livello globale: la Microsoft, il colosso informatico creato da Bill Gates e Paul Allen nel 1975 e che oggi è arrivata a fatturare in un anno oltre 160 miliardi di dollari.
La lunga gavetta
Le storie di successo non sono mai scevre di dolore e quella del paolano Silvio Sangineto non fa eccezione. Il dolore scava, dà forma alle esistenze, infonde coraggio e determinazione. E chissà se anche in questo racconto abbia fatto davvero la differenza. Ma riavvolgiamo il nastro. Silvio Sangineto è un giovane come tanti suoi coetanei, la provincia cosentina gli sta stretta ma continua a sperare in un futuro all'altezza dei suoi sogni. Da buon cittadino si interessa alla politica, creando e ricoprendo ruoli di responsabilità in alcune associazioni giovanili. Vorrebbe cambiarla quella Calabria dalle mille risorse così tanto bistrattata, ma ben presto si accorge che è come entrare in un vicolo cieco. Trova più conforto quando può aiutare le persone in difficoltà. Si iscrive all'Università della Calabria e in pochi anni si laurea in Ingegneria Informatica. Bella soddisfazione, ma Silvio sa perfettamente che quello è solo il punto di partenza. E la strada è tutta in salita e piena di curve.
Proprio mentre la sua carriera sta per decollare, la vita lo mette di spalle al muro. Il suo adorato papà muore prematuramente. Però prima di andare via gli lascia in eredità la cosa più importante: la convinzione che della sua vita può e deve farne un capolavoro. «Fai sempre quello che ti piace fare, insegui le tue passioni», gli avrebbe detto prima di andarsene. Silvio è affranto ma gli dà ascolto. Si lascia alle spalle la sua terra, lascia affetti e certezze e comincia a mandare curriculum in giro per l'Europa. Prima si trasferisce a Milano, poi Londra, Bruxelles, e diverse altre città europee. Viene assunto in aziende importanti, ma qualcosa dentro di lui gli fa capire che quella non è la sua strada. Con un posto fisso e uno stipendio di tutto rispetto, comunica alla famiglia che sta per rifare le valige e tornarsene per un po' a casa, giusto il tempo di ricaricarsi e definire i nuovi obiettivi.
Il coraggio di osare
Ma evidentemente il destino non è d'accordo. Proprio in quei giorni arriva una chiamata dall'America, quel posto che sognava da bambino e che ora sembra anche un po' più vicino. Un'azienda di informatica si è imbattuto nel suo curriculum in una di quelle piattaforme internet che tutti possono consultare e lo vuole nel suo team a tutti i costi. Silvio non se lo fa ripetere due volte e sale sull'aereo. Una volta lì, ci mette poco a conquistare un posto di rilievo nella sua nuova azienda. Gli sembra toccare il cielo con un dito ma il meglio deve ancora venire. Negli anni lavora a diversi progetti su scala internazionale, come ad esempio quello che riguarda le nuove car experiences sotto forma di robot, apparecchiature che si prendono cura delle persone anziane. Guida anche la store experience di uno dei più grandi colossi retail americani: Macy's. Questo iconico brand cura anche la parata del 4 luglio, in occasione dell'Indipendence Day, e i fuochi d'artificio.
L'entrata a Microsoft
Il suo lavoro nell'azienda americana non passa inosservato, le sue competenze sono merce rara in circolazione. Se ne accorgono ben presto anche alla Microsoft. Silvio sale l'ultimo gradino nella scala delle gerarchie mondiali dell'informatica e approda nella sede aziendale della Silicon Valley, il cuore pulsante dell'economia statunitense. Arriva sulla vetta più alta del mondo e lo fa le sue sole forze.
Il suo lavoro in azienda
Silvio Sangineto oggi ricopre alla Microsoft il ruolo di Principal Product Design Manager o, per semplificare, Director of Product Design. Per dirla in modo elementare, usa il suo genio per semplificare l'esistenza alle persone, i suoi teams disegnano prodotti che semplificano la vita e rendono l'interazione uomo-macchina semplice e avvincente. In passato ha guidato un team di intelligenza artificiale e insights, attualmente, invece, è a capo di un team di Azure (Cloud) per l’infrastruttura, composto da Product Designers, User Researchers, Content Designers e, DesignOps. Nel frattempo ha anche trovato l'amore, «una ragazza fantastica», così ce la descrive, conosciuta qualche tempo dopo il suo arrivo negli Usa, che ha reso il suo percorso «ancora più completo».
Il legame mai reciso con la Calabria
Bella l'America, certo, ma la Calabria è uno stato d'animo, che non cambia nemmeno se poi vai a vivere in uno dei posti più belli e prosperi del mondo, dall'altro capo del mondo. A Paola, la città del Cosentino che gli ha dato i natali, Silvio ci torna appena può, anche per riabbracciare la sua mamma, il nonno (che è riuscito a portare in America) e i vecchi amici. Un pezzo del suo cuore è ancora tra i vicoli di questa cittadina baciata dal sole e dal mare. E non è detto che un giorno le sue visite possano intensificarsi. «Il mio sogno - dice Silvio, intervistato da LaC News 24 - è poter fare qualcosa di concreto per la mia terra. È un pensiero che non mi abbandona mai». Come se il lustro e il prestigio che le ha dato non fossero già abbastanza.