VIDEO | Alla commemorazione ha preso parte anche l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini che, nell’occasione, ha presentato il suo ultimo libro “C’era una volta la politica”
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Fu due volte ministro del Turismo e dello spettacolo, una volta della Marina mercantile, senatore per cinque mandati, presidente della Provincia di Roma e del Credito sportivo. Ma l’incarico per il quale viene maggiormente ricordato, paradossalmente, fu quello più turbolento, durato meno di tre anni e segnato da crisi di Giunta continue, che lo portarono infine alle dimissioni. L’incarico in questione lo vide sul colle romano del Campidoglio, da sindaco della città eterna. Lui era Nicola Signorello, esponente di ferro della Democrazia cristiana, partito da San Nicola da Crissa, nel Vibonese, dove nacque nel 1926, e arrivato ai vertici della politica nazionale.
Tra i maggiori esponenti della Dc della Prima repubblica, fu vicino a Mario Scelba e vicinissimo a Giulio Andreotti, prima di ritirarsi definitivamente dalla scena, proprio in seguito alla travagliata esperienza da sindaco capitolino per non cedere, afferma chi l’ha conosciuto bene, ai compromessi figli di quelle logiche del potere che sfociarono poco tempo dopo nello scandalo di Mani pulite.
San Nicola da Crissa ricorda Nicola Signorello
Alla sua figura è stata dedicata, ieri, nel suo paese natale, una commemorazione promossa dall’Amministrazione comunale del luogo che l’esponente politico, nelle sue ultime volontà, ha indicato quale sua ultima dimora. Dal dicembre del 2022 (Signorello morì a Roma il giorno di Santo Stefano), riposa infatti all’ombra dei cipressi del cimitero del borgo delle Preserre vibonesi, accanto all’amata moglie Francesca Busiri Vici, che (pur appartenendo alla borghesia romana) scelse anch’ella San Nicola da Crissa come ultimo approdo.
Presente l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini
Alla commemorazione di Signorello ha preso parte anche Pier Ferdinando Casini, senatore decano eletto nelle fila del centrosinistra a Bologna, e già presidente della Camera dei Deputati dal 2001 al 2006. L’incontro, svoltosi nello storico Palazzo Mannacio, ha visto la presenza del sindaco Giuseppe Condello, del professor Vito Teti, già ordinario di Antropologia culturale all’Università della Calabria, del già consigliere comunale di Roma Nicola Galloro, anch’egli sannicolese, e del direttore generale del Centro studi futura Carmelo Cortellaro. Nel confronto, moderato dal giornalista di LaC News24, Stefano Mandarano, oltre al ricordo di Signorello, ha trovato spazio anche un vivace confronto sull’ultimo libro di Casini, “C’era una volta la politica. Parla l’ultimo democristiano”, opera che condensa i 40 anni di vita parlamentare dell’ex leader Udc, tra ricordi, aneddoti, riflessioni sull’Italia di ieri e di oggi, da Amintore Fanfani a Giorgia Meloni.
«Signorello uomo perbene»
Sincero il ricordo di Signorello da parte di Casini. «È stato un uomo estremamente perbene - ha detto -, profondamente leale e dalle grandi capacità. Un ottimo ministro che ha servito lo Stato. Lo ricordo poi come collaboratore fedelissimo di Giulio Andreotti, nella buona e cattiva sorte. Infine, come sindaco di Roma ha governato una città molto complessa, come si può vedere ancora oggi».
Signorello espressione di una politica che non c’è più: «è cambiato tutto - ha aggiunto l’ex presidente della Camera -. Oggi non ci sono più partiti e la politica è sempre più personalizzata, senza radicamento territoriale. Manca quel rapporto speciale che io ritrovavo in esponenti come lo stesso Signorello, Pujia, Misasi, Mancini, i quali conservavano un rapporto molto stretto e particolare con la loro terra, con la Calabria. Oggi è veramente un’altra politica ma è anche un’altra fase della vita del nostro Paese».
La famiglia Signorello: «Eternamente riconoscenti alla comunità»
Grato della presenza di Casini il sindaco Condello, che l’ha definita «un segnale di grande rispetto verso chi non c’è più ma che ha dato tanto per l’Italia». Presente anche il figlio dell’esponente Dc, Clemente, che si è detto grato dell’omaggio tributato della comunità. «Un gesto che dà il senso delle Istituzioni - lo ha definito -. Saremo, come famiglia, per sempre riconoscenti alla cittadinanza e al sindaco per questa iniziativa. Così come siamo grati al presidente Casini per la sua significativa
presenza».