“Un Carabiniere nella lotta alla 'ndrangheta" e "'Ndrangheta addosso” sono soltanto alcuni dei libri scritti da Cosimo Sframeli, ufficiale dei carabinieri in congedo. Nella Calabria greca la piaga che ha oscurato a lungo questa regione richiede ancora una volta un momento di attenzione. La lotta contro la mafia è una battaglia che richiede coraggio, determinazione e denuncia.

La scrittura capace di illuminare le ombre è uno strumento che ha assunto nel tempo un ruolo cruciale e anche quelle zone della Calabria in cui prima la reticenza era maggiore, per salvare la propria identità culturale, oggi hanno imparato ad alzare la voce. Attraverso la narrazione gli scrittori possono raccontare storie di ingiustizia, corruzione e violenza, rendendo visibili le dinamiche nascoste del potere mafioso. Ciò che viene riportato scritto non solo documenta i fatti, ma smuove le coscienze, crea un ponte empatico tra il lettore e le vittime della mafia e promuove la legalità.

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Conosciuto anche per il suo impegno contro la 'ndrangheta, per la sua attività di scrittore, per aver collaborato con diverse testate giornalistiche e aver pubblicato opere su eventi storici, come i racconti dei paracadutisti della Nembo durante la Seconda Guerra Mondiale, Sframeli nel 1980 ha fatto parte a Locri del pool di magistrati e carabinieri che investigavano sul fenomeno poco conosciuto della ‘ndrangheta, divenendo competente conoscitore delle dinamiche criminali. Gli è stata conferita la Medaglia d’oro al merito Mauriziana dal Presidente della Repubblica, ma anche delle Medaglie di bronzo, d’argento e d’oro al merito di lungo comando dal ministro della Difesa. Inoltre ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la Medaglia di Rappresentanza, ed è stato consulente della Commissione parlamentare antimafia durante la XVII legislatura.

“‘Ndrangheta addosso” è un libro coinvolgente e appassionante in cui la scrittura veloce ed efficace accompagna una cronaca puntuale e imparziale, un vero e proprio reportage dagli anni ’80, di avvenimenti spietati e crudi avvenuti in Calabria. Protagonista è l’Aspromonte che lo ha visto sempre presente nelle sue battaglie contro le organizzazioni criminali. Ad animare questa terra è la grande forza di tantissima gente onesta, delle donne e degli uomini che edificano quotidianamente ciò che la mafia puntualmente distrugge. Oggi più che mai l’area grecanica ha bisogno di sfatare questo mito, di fare una analisi di sé, di tirare fuori il torbido e tornare a raccontare la montagna non come un simbolo di male, ma come simbolo di immensa bellezza.