Due ore intense di interazione tra ragazzi e rappresentanti istituzionali e dell’informazione, con domande, scambi di opinione, riflessioni, osservazioni su un tema di stretta attualità come il cyber bullismo. Alimentato dalla capillare diffusione, tra giovani e giovanissimi, di smartphone ed altri ausili tecnologici collegati alla rete, il fenomeno dilaga soprattutto negli ambienti scolastici.

 

La conoscenza e la consapevolezza sono necessarie per contrastarne l’espansione. In questa ottica l'istituto comprensivo Zumbini di Cosenza, diretto dalla professoressa Marietta Iusi, ha organizzato una giornata di confronto tra gli alunni della scuola secondaria di primo grado ed il procuratore capo Mario Spagnuolo. Con lui, a rispondere alle domande dei ragazzi anche il giornalista Arcangelo Badolati e Padre Carmine Marrone, Vicario dell'Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano.

 

Ospitata nei locali del cinema Citrigno, all’iniziativa hanno preso parte i ragazzi delle classi prime e seconde. «Ritengo che il compito delle istituzioni, in particolare della Procura della Repubblica – ha affermato Spagnuolo - sia quello di mettersi a disposizione delle scuole per dare elementi conoscitivi su cui sviluppare un percorso educativo. E’ funzionale affinché i germogli di oggi non si rinsecchiscano domani.

 

Nel nostro ambito territoriale, esistono fenomeni di cyber bullismo, di bullismo e di violenza ingiustificata: si tratta del portato di una società alle prese con una oggettiva crisi economica, morale e sociale. La cosa fondamentale è operare in prevenzione, laddove si riesce».

Marietta Iusi, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Zumbini, parla di «altissimo risultato di partecipazione e formazione. La scuola ha bisogno di lavorare in questo modo, in un’ottica di rete e di sistema, connubio vincente per realizzarne la missione».

 

Salvatore Bruno