Arriva (e come al solito dall’Ufficio Stampa del Comune di Crotone) la comunicazione che Congesi (il Consorzio tra 14 comuni, compreso Crotone ovviamente, che gestisce il servizio idrico nella città di Pitagora) non ce la fa ad erogare acqua in queste giornate di caldo torrido. È la terza in una settimana; infatti l’erogazione dell’acqua viene interrotta e razionata in varie parti della città durante la notte, con la beffa che, al suo ripristino, fa fatica ad arrivare nelle zone alte. Con l’ulteriore carico che qualche interruzione non è stata nemmeno preannunziata. C’è siccità? Di nuovo i laghi silani sono a secco? C’è una rottura e bisogna ripararla?

Niente di tutto ciò. C’è la resa finale tra Congesi e Sorical; la prima ha un debito monstre di oltre 26 milioni di euro, di cui 14 sono di competenza del Comune di Crotone che ha anche quote per il 48% dello stesso Consorzio che reclama almeno il rispetto di accordi di rientro mai rispettati. 

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E perché questo fatto amministrativo incide direttamente sulla mancata erogazione del preziosissimo liquido dai rubinetti dei cittadini e degli operatori turistici? Perché è noto che nei mesi estivi, da anni, la popolazione a Crotone cresce e le esigenze di spinta nelle zone alte hanno necessità di rilasci da parte di Sorical suppletivi rispetto al normale flusso che invia nelle condotte cittadine. Sorical nel mettere in mora il Comune direttamente, e dopo aver fatto causa al Consorzio a più riprese, sostiene che a maggior ragione da quando è diventata ente totalmente pubblico, non è in grado di rilasciare quantitativi, flussi e potenze suppletive a chi è moroso e continua ad aumentare il debito, pagando ancora meno rispetto al corrente.

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Cioè ha paura della Corte dei Conti che potrebbe (dovrebbe) intervenire condannando gli amministratori di un ente pubblico che fornisce servizi a chi non paga. Tiene comunque a specificare che va ben oltre l’erogazione dei flussi vitali, anzi aumentandoli, rispetto ai mesi invernali e primaverili. Sorical sostiene anche di aver fatto di più: già dallo scorso anno, nelle more del processo di costituzione di Arrical, ha proposto a Congesi di rilevare il Consorzio che pure era stato confermato nel suo management da Voce e gli altri sindaci. Con i sindacati che più volte hanno anche denunciato aumenti di stipendio e livelli nelle maestranze apicali del Consorzio. La maggioranza Voce in Consiglio Comunale (non nella sua totalità a dire il vero) ha anche bocciato per ben due volte una commissione d’inchiesta sul debito Congesi, proprio dopo che l’inchiesta Glicine ha descritto in quali contesti, negli anni passati, si sono consumate nomine e commesse di avvocati ed altro in un Consorzio che pareva l’ennesima succursale utile a portare voti.

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Dopo il caos in Akrea che sembra essere solo rimandato, il sindaco Voce convoca il COC per domani per farsi aiutare da Prefetto e Protezione civile; ma sarà possibile far intervenire autobotti e livelli istituzionali quando il problema è “meramente” economico?

Ecco il comunicato del Sindaco Voce che annuncia la riunione di domani che si preannuncia infuocata anche da una città che già arranca per una stagione estiva mai decollata.

«Il sindaco Voce, a seguito della carenza idrica che sta perdurando in città, al fine di scongiurare problemi igienico sanitari alla popolazione ha convocato il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile per domani 17 luglio alle ore 10,30 presso la Sala Giunta del Comune di Crotone. Al C.O.C. sono stati inoltre invitati a partecipare Sorical, Congesi, Arsac, Consorzio di Bonifica Ionio Crotonese e il CORAP. A causa della perdurante emergenza idrica durante le ore notturne si è costretti a far recuperare la riserva idrica ai serbatoi cittadini»