Un cammino ancora tutto da percorrere in un luogo dalle tante contraddizioni. Ma il grande progetto di rigenerazione urbana sta già dando i suoi frutti grazie ai cantieri aperti. E adesso verrà esteso anche all’ex area industriale
Tutti gli articoli di Attualità
PHOTO
Il 2024 non è stato un anno come tutti gli altri per Crotone. È stato l’anno del riscatto. Faticoso, combattuto, travagliato come tutte le grandi battaglie. Un riscatto ancora appena sfiorato ma che la città è decisa a non farsi scivolare tra le mani. Città tormentata Crotone, bella e sfregiata, simbolo delle contraddizioni di una Calabria sempre in bilico tra bianco e nero: da una parte il mito e la sua eternità, dall’altra i sogni spezzati, i veleni, la morte.
Ma Crotone vuole vivere e mostrarsi al mondo in tutta la magnificenza di una storia che è ovunque. Spesso offuscata dalle brutture dell’area industriale, scheletri di promesse non mantenute con cui ancora i crotonesi sono costretti a fare i conti. La storia, però, è forte. «La storia non ha nascondigli. La storia non passa la mano», canta De Gregori. E la storia, qui a Crotone, è pronta a riprendersi i suoi spazi. Per farlo deve necessariamente passare dalla tutela dell’ambiente che in questo caso è rinascita. Da quella bonifica necessaria, inseguita, reclamata e non più rinviabile. Un percorso ancora tutto da compiere ma che finalmente si è messo in moto – anche se tra stalli, polemiche e azioni da definire – con la nomina, a settembre 2023, del generale Emilio Errigo a commissario straordinario delegato a coordinare gli interventi.
E si è messo in moto anche il grande progetto di rigenerazione urbana Antica Kroton, con diversi cantieri già partiti e altri pronti a partire che promettono di cambiare il volto della città, riscoprendo – e facendo riscoprire – una storia millenaria.
È successo, da ultimo, che i due percorsi si siano inevitabilmente intrecciati. Scienza e cultura si sono prese per mano per sciogliere le antiche contraddizioni. La riscoperta archeologica a Crotone si eleva a sistema e diventa stimolo e strumento per il recupero di un territorio a lungo maltrattato.
Così, il Ministero della Cultura, attraverso una nota diretta al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e al generale Emilio Errigo, ha chiesto di estendere l’operatività del commissario straordinario del Sin anche agli interventi di bonifica, recupero e valorizzazione culturale dell’area archeologica a nord, ex area Montedison, in località Morelli-Case Galluccio. Un’area degradata e con ogni probabilità contaminata da residui industriali.
A sollecitare l’iniziativa il dirigente dell’Unità operativa di Antica Kroton Futura, Antonio Senatore, tra i protagonisti di questa grande sfida a fianco del professor Carlo Rescigno, docente di archeologia e direttore scientifico del progetto. La cui volontà è adesso quella di concentrare la spesa degli scavi nell'area del quartiere centrale, viste le risultanze che sta dando lo scavo dell’area Gravina.
Importanti scoperte che stanno già ripagando degli sforzi profusi sia a livello economico sia a livello di energie messe in campo, mentre si apre la possibilità di dislocare fondi e interventi anche verso l’Esaro e Vigna Nuova, per costruire le basi di un’area che, direttamente collegata all’agorà individuata tra lo stadio e appunto Acquabona e Gravina, possa raccontare plasticamente la storia archeologica della polis antica.
Su questo punto si sta lavorando a inserire un nuovo scavo non presente nel programma attuale.
In questo quadro il dirigente di Antica Kroton punta a rendere possibile il recupero dell’area settentrionale, cercando di costruire un processo di rinnovamento che poggi su basi scientifiche certe per una parte di progetto che era stata in passato stralciata e che adesso invece diventa parte integrante del cammino intrapreso. Un cammino che acquista valore aggiunto coniugandosi al recupero ambientale dell’area delle ex fabbriche. Una rigenerazione urbana a tutto tondo che si spera possa davvero cambiare il destino finora ingiusto di una delle città più antiche d’Europa.