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Da novembre aprirà i battenti nel centro storico di Cosenza, il Museo Multimediale "Consentia Itinera", ospitato nell’austera ed elegante Villa Rendano, per iniziativa della Fondazione Attilio e Elena Giuliani. Il progetto, diretto e coordinato da Walter Pellegrini, è realizzato con la collaborazione tecnica di ETT spa, industria digitale e creativa internazionale, presieduta da Giovanni Verreschi e specializzata in innovazione tecnologica e culturale. Non è rivolto esclusivamente ai turisti, ma aspira a creare una rinnovata empatia tra i cittadini e Cosenza.
I particolari del progetto sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa, introdotta da Francesco Giuliani, direttore generale della Fondazione: «Vogliamo far conoscere - ha detto - l'identità della nostra città utilizzando la tecnologia più sofisticata e creando un percorso sensoriale e multimediale».
Il Museo racconterà la storia della città di Cosenza, la sua stratificazione, gli eventi, i simboli identitari, il paesaggio, il mito, il patrimonio artistico, le personalità che l’hanno resa talvolta protagonista, talvolta teatro di note vicende storiche. Nelle sue nove sale interamente immersive e multimediali, il racconto sarà proposto con modalità convincenti e totalizzanti, tali da sollecitare interrogativi, proposte di lettura, partecipazione attiva dei visitatori.
«La realizzazione di Consentia Itinera - sottolinea Giovanni Verreschi, presidente e amministratore delegato di Ett, società che realizzerà il percorso - è un’ulteriore conferma che il futuro della valorizzazione dei beni culturali del nostro Paese è sempre di più connesso al termine innovazione tecnologica».
Il Museo, rivolto non solo ai turisti ma agli stessi cosentini, non nasconde la velleità di porsi come uno dei più grandi d’Europa nell’utilizzo delle tecnologie avanzate, senza trascurare la solidità dei contenuti, la virtuosa ricerca scientifica che esalta i grandi avvenimenti, senza tuttavia trascurare quei micro tasselli di storia locale che, seppur dimenticati dalla critica e dalla memoria, avvalorano la tradizione storica della città di Cosenza.
Salvatore Bruno