Nel corso della nona assemblea nazionale dell’Unione nazionale delle camere civili italiane, la presidente dell’Ordine degli avvocati di Cosenza Ornella Nucci ha parlato del Consiglio Giudiziario di Catanzaro, evidenziando alcune criticità rispetto ad altri Distretti italiani, dove la funzione dei componenti laici, ovvero gli avvocati, è maggiormente rispettata. La penalista Nucci infatti ha detto di aver registrato alcune cose nel corso dell’andamento dei lavori ma a differenza di altri «non taccio», ha sottolineato la legale cosentina.

«Dobbiamo recuperare i nostri lavori di avvocato e non possiamo sopportare di essere percepiti in udienza come un fastidio, perché il nostro ruolo è fondamentale per garantire un vero contraddittorio». Poi è tornata sul Consiglio Giudiziario di Catanzaro: «Diciamo la verità: i componenti laici, almeno qui da noi, servono per garantire il numero legale, anche in questo caso la presenza degli avvocati sembra mal tollerata da parte dei magistrati». E ha aggiunto: «A Catanzaro non vediamo i fascicoli, in altri Consigli, secondo quanto ho appreso, questo avviene e denuncio il fatto che i laici non hanno nemmeno il diritto di “tribuna”».

Per diritto di “tribuna” si intende la fase in cui i vari Consigli Giudiziari discutono del fascicolo personale del magistrato utile poi al superamento delle valutazioni di professionalità o all’ottenimento degli incarichi direttivi o semi-direttivi. Insomma, secondo l’avvocato Ornella Nucci i laici non assistono ad un confronto sulle capacità dei pm e giudici, non avendo già il diritto di voto. Nucci infine ha annunciato di aver segnalato la questione al Consiglio Nazionale Forense, ricordando che la vera formazione professionale avviene negli studi e nelle udienze.

Durante il convegno, coordinato dal presidente dell’Unione delle Camere civili italiane, l’avvocato Antonio de Notaristefani, sono intervenuti altri avvocati calabresi, come l’ex presidente dell’Ordine degli avvocati di Catanzaro Antonello Talerico, che ha rimarcato il ruolo del Cnf nel gestire l’evoluzione della professione forense. E ancora: l’avvocato Francesco Calvelli del foro di Cosenza, in rappresentanza dell’Ocf, ha rilanciato l’azione politica dell’organo, riferendosi ai continui colloqui con il ministro Nordio e i sottosegretari. Infine, l’avvocato Vito Caldiero, componente di Cassa Forense, ha esortato il Parlamento a separare le carriere dei magistrati.