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CATANZARO - Secondo l'accusa avrebbe segregato una donna, costringendola a subire violenze e maltrattamenti. Un 48enne di Catanzaro, Nicola Cappellano, è stato condannato a 8 anni e 4 mesi di reclusione al termine del processo con rito abbreviato che gli è valso la riduzione di un terzo della pena. Il giudice dell'udienza preliminare ha riconosciuto Cappellano colpevole dei reati di riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione. Il legale dell'imputato, Piero Chiodo, ha già annunciato la volontà di ricorrere in appello contro una sentenza viziata, secondo la tesi difensiva, dall'inattendibilità della vittima.
I presunti complici - Nicola Cappellano non è l'unico presunto colpevole. Nell'inchiesta sono stati coinvolti anche il 29enne Ivan Contino, Gianluca e Rinaldo Berlingieri, rispettivamente di 35 e 40 anni. I tre uomini, secondo quanto emerso dalle indagini della Squadra mobile di Catanzaro, avrebbero a lungo approfittato dell'ex convivente di Cappellano. Le violenze sarebbero avvenute nell'abitazione di pochi metri quadrati dove, oltre alla coppia, vivevano anche i cinque figli di lui e quattro di lei.