“Istituzione del nuovo comune derivante dalla fusione dei comuni di Cosenza Rende e Castrolibero”. Non ha grosse pretese e va dritto al punto il titolo (provvisorio forse) della proposta di legge regionale che, in attesa di essere depositata, ha già sollevato un gran polverone.

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Il sindaco di Castrolibero Giovanni Greco, ospite della puntata odierna di Dopo la Notizia, confessa: «Non sapevo nulla dell’esistenza di questa proposta di legge. Ammetto di averlo scoperto leggendo un articolo di stampa». Ripresosi dallo sconcerto iniziale, quel testo di legge il sindaco Greco è riuscito a procurarselo e, naturalmente, l’ha letto con attenzione. A partire dalla premessa che indica gli obiettivi alla base del progetto: “Miglioramento continuo dei servizi erogati alla popolazione e promozione di forme avanzate di collaborazione tra i territori”. Poco più in basso si fa riferimento “all’emozione di percorrere lo stesso identico territorio comunale”. 

A proposito di emozioni, il sindaco Giovanni Greco anticipa in esclusiva a Dopo la Notizia che il 14 febbraio, giorno di San Valentino, il consiglio comunale di Castrolibero si riunirà con un solo punto all’ordine del giorno: la fusione dei tre comuni e l’indizione di un referendum consultivo per chiedere ai cittadini come la pensino in materia.

La consultazione popolare dovrebbe svolgersi a ottobre. Per quella data Giovanni Greco non sarà più sindaco (il suo mandato scadrà la prossima primavera). Al suo posto potrebbe esserci Orlandino Greco che nel 2019, in veste di consigliere regionale, fu a dir poco tiepido nei confronti della possibilità di fusione tra i comuni dell’area urbana di cui già all’epoca si parlava. Tuttavia, come spiega il giornalista Antonio Clausi nel corso di Dopo la Notizia, se pur tutta la popolazione di Castrolibero si pronunciasse in modo contrario, ciò non basterebbe a bloccare l’iter una volta avviato. Sarà anche per questo che il primo cittadino di Castrolibero non nasconde il proprio disappunto: «Non siamo stati coinvolti, questo modo di fare è a dir poco incostituzionale. L'unione deve essere una meta e non un punto di partenza. Le uniche spese alle quali la proposta di legge fa riferimento sono quelle relative all’organizzazione del referendum. Nulla viene scritto invece con riferimento allo stato patrimoniale dei tre comuni interessati».

 

 

Se il comune di Castrolibero non è stato preventivamente informato, quello di Montalto Uffugo nel progetto di città unica neanche compare. Intervistato da Pasquale Motta, il sindaco Pietro Caracciolo alza le spalle sconsolato: «Anche questa volta, siamo rimasti alla finestra a guardare». Non si spinge a parlare di complotto, ma ammette: «Tutta questa situazione è davvero molto strana, non si può far finta che noi non esistiamo». Non ci sta a passare per il guastafeste di turno, eppure una considerazione la vuole fare lo stesso: «Unioni del genere non devono essere realizzate a freddo, soltanto per attrarre finanziamenti. I rifiuti e la gestione idrica non sono più di competenza dei sindaci: quindi, scusate, questa fusione su cosa la basiamo? Inoltre, mi fa sorridere che si voglia rivendicare la realizzazione della città unica per poi dire che l’ospedale deve nascere per forza a Cosenza».