VIDEO | L'unione tra la città bruzia, Rende e Castrolibero è stata trattata durante la seconda giornata dell'assemblea di Anci Calabria a Lorica. Il docente Unical: «Abbiamo messo insieme una serie di dati, riflessioni, analisi di documenti utili al cittadino per esprimere un voto referendario consapevole ed informato»
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Tra i panel in programma nella seconda giornata dell'assemblea di Anci Calabria da registrare anche quello relativo alla fusione dei comuni con l'intervento del docente universitario ed amministratore di lungo corso Luigino Sergio, autore dello studio su cui è basata la proposta legislativa della istituzione della Grande Cosenza che dovrebbe nascere dalle ceneri dei comuni di Cosenza appunto, Rende e Castrolibero. Il professore è stato spesso convitato di pietra nei tanti dibattiti, anche aspri, che stanno accompagnando questo processo.
«La critica va bene, la polemica a oltranza non tanto – ha detto al nostro network - Lo studio è un presupposto per la fusione, non è l'elemento cardine e decisionale. Questo passo spetta al Consiglio Regionale. Abbiamo messo insieme una serie di dati, riflessioni, analisi di documenti utili al cittadino per esprimere un voto referendario consapevole ed informato».
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Secondo le contestazioni più vivaci rispetto all'elaborato acquisito dalla Commissione Affari Istituzionali di Palazzo Campanella, lo studio fotografa l'esistente senza proiettarsi verso il futuro: «Non è vero perché i dati rappresentano anche uno scenario futuro, sul piano delle economie di scala che potranno realizzarsi e dei contributi che arriveranno dallo Stato se il processo dovesse completarsi. Il differente stato delle finanze comunali non è un ostacolo – afferma Luigino Sergio - Cosenza ha un notevole debito, Rende è commissariato, Castrolibero non ha cassa, per cui è un comune problematico. Da sindaco di uno di queste tre amministrazioni io vestire i panni del paladino della fusione, altro che mettermi di traverso».
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Per Luigino Sergio, la presenza della triade commissariale sulle rive del Campagnano non incide sul processo di fusione: «Il Consiglio regionale può legiferare e poi indicare la data di costituzione del nuovo municipio tenendo conto delle tempistiche del commissariamento». Nella lunga intervista rilasciata al nostro network il docente, che è stato appena rieletto alla carica di sindaco di Martignano, nel Salento leccese, e che inoltre è presidente dell'Unione di Comuni della Grecìa Salentina e anche componente del Consiglio d'amministrazione della Fondazione La Notte della Taranta, esprime una valutazione anche sulla norma omnibus con cui, di fatto, i consigli comunali sono stati esautorati dalla cosiddetta azione di impulso per promuovere ulteriori fusioni.