La canzone con video musicale girato nella cittadina del crotonese avrebbe esaltato i disvalori connessi al mondo criminale. La hit è stata poi cancellata da You tube mentre la Commissione antimafia è pronta ad approfondire il caso
Tutti gli articoli di Attualità
PHOTO
Ha suscitato non poche polemiche la hit del cantante neomelodico calabrese Tony Lena. “Figli da gente”, brano poi cancellato da You tube, è stato accusato di simpatizzare con i disvalori connessi alla criminalità.
La posizione del Comune di Cirò
Tra i primi a intervenire sull’argomento, il sindaco della cittadina del Crotonese, Sergio Ferrari: «Il videoclip, per quanto ci riguarda, non solo non rappresenta la realtà, ma contiene una rappresentazione paradossale, assolutamente non condivisibile e lesiva dell'immagine di Cirò Marina.
Ovviamente – ha tenuto a specificare il primo cittadino - non ci riferiamo ai singoli interpreti (anche se ovviamente avremmo preferito interpretassero altro!) ma al messaggio sotteso alle loro azioni, al testo ed alle immagini diffuse». A giudizio del sindaco «Il lavoro che viene svolto ogni giorno, per tutelare, promuovere e valorizzare il nome, l’immagine e la dignità, del nostro Paese, non può certo essere vanificato da iniziative di questo tenore». Da qui la netta presa di posizione e l’annuncio della volontà di tutelare l’immagine e la dignità del territorio «diffidando sin da ora la produzione ad interrompere la diffusione del videoclip, a sospendere eventuali riprese, a non utilizzare il nome di Cirò Marina ed a non diffondere immagini del nostro territorio in mancanza di apposita autorizzazione da parte dell’Ente».
La Commissione antimafia pronta ad approfondire il caso
Lapidario l’intervento di Margherita Corrado, senatrice del Gruppo Misto e parte integrante della Commissione Antimafia: «La Commissione “Antimafia” – ha scritto in una nota stampa - si riserva di promuovere e avviare approfondimenti al riguardo, dopo la pausa delle attività imposta dall’elezione del presidente della Repubblica, anche dietro mia sollecitazione. La scabrosa situazione mi coinvolge, infatti, sia in quanto parlamentare del collegio Calabria 1 che conosce e a ha anche lavorato in passato a Cirò Marina, sia come membro della Commissione “Antimafia” che per di più ha depositato un disegno di legge proprio per l’introduzione, nel codice penale, del delitto di istigazione e apologia della criminalità (A.S. 1839), proposta che da giugno 2020 giace purtroppo arenata in Commissione Giustizia».
E ancora: «Mi tocca, inoltre, anche come membro effettivo della commissione “Istruzione” e in fine quale componente della commissione straordinaria cosiddetta “Segre”, che analizza anche i fenomeni di istigazione all’odio e alla violenza, fattispecie rilevabile pure nel caso presente, date le reazioni scomposte di alcuni nei confronti del primo cittadino. La legalità è un principio ineludibile della vita civile e lo Stato-comunità non può che farsi paladino della sua difesa con il coinvolgimento esplicito di tutti, senza ambiguità che favoriscano in qualsiasi modo chi con la violenza dei propri comportamenti si pone fuori dal consesso sociale».
Le scuse del cantante
A seguito del polverone di critiche, a prendere la parola anche il cantante Tony Lena che ha affidato ad un comunicato stampa il suo pensiero: «Non è ciò che volevo dire o mettere alla disdignità la mia città che amo e rispetto in prima persona ma, bensì una semplice canzone neomelodica che oggi è molto comune nel nostro sud. Chi mi conosce – ha poi sottolineato - sa chi sono e tutto ciò che ho creato finora solo e unicamente col sudore di un ragazzo perbene che non discrimina nessuna categoria umana e professionale». Da qui il passo indietro: «chiedo al nostro primo cittadino e soprattutto alla mia bella città Cirò Marina scusa di vero cuore, e chiedo di non farsi idee sbagliate né sul mio conto né sul lavoro portato avanti».