Torna nella Locride "Visioni aperte", un progetto volto a promuovere l’accessibilità cinematografica e culturale per tutti, con una particolare attenzione verso le esigenze dei ragazzi e bambini con autismo.

L’iniziativa, promossa dall’associazione Per Noi e Dopo di Noi in collaborazione con Cinemanchìo e +Culturaaccessibile, coinvolge le sale cinematografiche del territorio per creare, tramite misure di adattamento ambientale, la possibilità di proiezioni aperte a tutti, annullando l’isolamento in cui spesso ricadono le famiglie che quotidianamente vivono a tu per tu con condizioni di disabilità.

«È importante chiarire che l’autismo non è una malattia - sottolinea Daniela Zavaglia, presidente dell’associazione Per Noi e Dopo di Noi - l’autismo è una condizione che ha delle cause genetiche, quindi la persona autistica è così, ha un funzionamento diverso che va conosciuto. Nel momento in cui si riesce a conoscere una cosa che ci appare diversa allora si riesce a relazionarsi con quella condizione in maniera più serena».

Conoscere per sapersi relazionare quindi nel modo migliore e poter offrire un’esperienza inclusiva come quella del progetto Visioni aperte, che vede la partecipazione del Cinema Vittoria di Locri e del Cinema Teatro Nuovo di Siderno.

«Spesso noi stesse famiglie ci escludiamo dal vivere determinate esperienze e di farle vivere ai nostri figli - continua Daniela Zavaglia - perché ci sentiamo, in qualche modo, di poter disturbare magari una proiezione cinematografica se nostro figlio si muove, si alza, se ha necessità di verbalizzare, se ha paura del buio. Ecco, questo tipo di proiezioni con adattamento ambientale permettono, tramite piccoli accorgimenti, a tutte le famiglie, ai bambini autistici o comunque con disabilità in generale, di partecipare a queste visioni in assoluta serenità».

Tra gli accorgimenti a cura delle sale cinematografiche rientrano: luci in sala non del tutto spente; suoni leggermente più bassi; libertà di movimento durante la proiezione; possibilità di portare cibo specifico da casa ed eliminazione della pubblicità prima della visione del film.

«La speranza - aggiunge la presidente Zavaglia - è che questi appuntamenti che cerchiamo di fare mensilmente possano essere delle occasioni di relax anche per le famiglie che possano godere come tutti di questa bellissima esperienza». 

In merito poi agli interventi necessari e i servizi da garantire ai soggetti autistici Daniela Zavaglia conclude lanciando un monito alle istituzioni:

«Si deve fare ancora molto sul nostro territorio, perché i servizi per le famiglie che affrontano l’autismo sono veramente pochi a disposizione. A partire dall’aspetto terapeutico e riabilitativo bisogna dire che i posti in convenzione per le riabilitazioni dei bambini sono pochissimi. 

La speranza è che la Regione prenda in considerazione questa situazione drammatica che obbliga tantissime famiglie a doversi rivolgere al privato, che non è comunque una possibilità aperta a tutti; le famiglie che non possono permettersi di andare nel privato rischiano di perdere anni preziosissimi per i propri figli che sono in lista d’attesa nel pubblico ma che ha davvero pochissimi posti a disposizione. Bisogna rendere accessibili a tutti le terapie riabilitative».

Infine, sulla necessità di una maggiore integrazione sociale aggiunge: «Da questo punto di vista le possibilità che si aprono sono davvero tantissime: dallo sport, ai centri ricreativi passando per il supporto alle associazioni già presenti sul territorio, realtà che conoscono meglio di tutti queste situazioni e che con un aiuto maggiore possono essere ancora più determinanti».