Una sorta di “Grande fratello” ben curioso da osservare rispetto al programma di Canale 5, ma soprattutto didattico e pieno di consapevolezza. Cresce la curiosità intorno alla cicogna bianca, grande volatile riconoscibile per il piumaggio candido con penne nere sulle ali, spesso protagonista all’interno dei territori calabresi.

Ed è particolarmente ricco di interesse il progetto della Lipu che, con la collaborazione di e-distribuzione e delle aziende private, ha installato in Calabria la prima webcam live presso un nido di Cicogna bianca sul territorio di Luzzi.

Un programma originale quello che si sta svolgendo in terra cratense: basta accedere al sito della Lipu rendese per guardare, in ogni momento della giornata, le attività della cicogna bianca, come si è ambientata e come – in questo caso – si sta occupando già delle uova deposte.

Tutto ciò parte però da lontano, addirittura dal 2003 quando la delegazione della Lipu di Rende ha studiato come reintrodurre la specie tipica degli ambienti rurali di pianura, andando sempre più ad affinare centinaia di piattaforme nido realizzate con materiali di riciclo su pali e tralicci elettrici. Un progetto da sostenere sempre più, come ricordano Giorgio Berardi e Roberto Santopaolo, rispettivamente coordinatore Lipu Calabria e delegato provinciale di Rende: «Da molti anni nella media Valle Crati così come nella Piana di Sibari, altro territorio d’eccellenza per la cicogna bianca, stiamo cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica, le amministrazioni locali e gli agricoltori, sull’alto valore ecosistemico della specie, molto utile all’agricoltura per via della sua alimentazione, diversificata, ma con una predilezione per gli insetti (lombrichi e lumache in particolare), e sulla sua funzione di indicatore biologico, la presenza ed il suo incremento difatti, sono espressione di un ambiente sano».

Tra le principali azioni di salvaguardia, la Lipu sottolinea come la cura del territorio e l’utilizzo di pratiche agricole sostenibili, rispettose della biodiversità, sia fondamentale, così come la collaborazione con enti pubblici e privati per la gestione di azioni di miglioramento ambientale. Tutto ciò si sposa inoltre con «la realizzazione di nuovi siti idonei alla nidificazione, l’azione coordinata con e-distribuzione per rendere le linee elettriche meno pericolose e la realizzazione di programmi di ricerca finalizzati alla conservazione della specie».

Soprattutto, questa missione può e deve rivolgersi ai più giovani, l’attenzione rivolta al mondo scolastico è una priorità. Berardi e Santopaolo continuano: «Sono state molte negli anni le azioni di sensibilizzazione con diversi istituti scolastici, rivolte soprattutto alle diverse criticità ambientali (cambiamenti climatici, gestione dei rifiuti, uso sostenibile delle risorse naturali, impronta ecologica, sana alimentazione ed energie rinnovabili). Il progetto sulla cicogna bianca ci ha dato l’opportunità di affrontare in modo trasversale e a più livelli, non solo tematiche inerenti alla specie ma anche questioni delicate e sostanziali legate all’impatto antropico sugli ambienti naturali e, grazie ad apposite uscite didattiche, di far conoscere ed apprezzare meglio agli alunni le peculiarità naturalistiche del proprio territorio».

Difendere la natura con azioni virtuose resta un caposaldo importante, l’aiuto dei territori sarebbe gradito: «Le istituzioni locali, i comuni e i diversi dipartimenti regionali preposti potrebbero aiutarci promuovendo azioni a sostegno del progetto. Necessaria sarebbe la tabellazione dei siti, la maggiore sorveglianza delle aree di nidificazione (utile a contrastare lo spiacevole fenomeno dell’abbandono illecito di rifiuti), il coinvolgimento dei cittadini e una pianificazione territoriale utile alla promozione e alla salvaguardia degli ambienti agricoli, dei fiumi e delle aree demaniali».

La Lipu è in contatto con alcuni amministratori locali ed enti regionali che hanno mostrato interesse per questo lavoro, proponendo un impegno concreto a salvaguardia della specie. Concludono i due volontari: «Queste azioni fanno ben sperare e al termine della stagione riproduttiva della specie, è nostra intenzione organizzare un incontro in Valle Crati per esporre insieme a tutti gli enti coinvolti i risultati raggiunti».