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VIBO VALENTIA - Il lavoro che non c’è, i Fondi Europei che invece ci sono, ma non si riescono a spendere, la ‘ndrangheta che tarpa le ali ad un’intera regione. Lavoro, legalità, sviluppo. Ma anche disoccupazione e sprechi, promesse ed impegni a medio termine. Di tutto, di più nella seconda visita in Calabria di Matteo Renzi.
La cabina di regia. Un ciclone che per circa tre ore ha catalizzato l’attenzione dei calabresi alle prese con tanti, tantissimi problemi. Per avere un quadro preciso delle questioni da affrontare e risolvere il presidente del Consiglio ha lanciato la sua idea: una cabina di regia costruita ad hoc per la Calabria. Progetto ambizioso, tutto da sviluppare, che riscuote consensi tra i suoi fedelissimi e anche tra gli alleati, vedi Nuovo Centro Destra.
L’incontro in Prefettura. Precisi invece gli impegni che il premier ha preso nel corso dei due incontri tenuti a Reggio in poco meno di tre ore. In Prefettura, davanti ai vertici della magistratura e delle forze dell’ordine, ha promesso più uomini per la lotta alla ‘ndrangheta, ribadendo il no del governo al trasferimento dell’Agenzia per i beni confiscati alla criminalità organizzata. La sede nazionale rimarrà a Reggio. Rimarcata la linea tracciata da Angelino Alfano qualche giorno fa. Accompagnato dal braccio destro Del Rio, dal ministro con delega al lavoro Poletti e dai rappresentanti calabresi nel governo Minniti e Lanzetta, Renzi ha incontrato una delegazione di manifestanti e ha annunciato lo sblocco dei fondi per la cassaintegrazione e la mobilità in deroga, argomento all’ordine del giorno nel consiglio dei ministri di venerdì.
Al museo. Lavoro e legalità devono viaggiare di pari passo ha sostenuto a più riprese il premier, ma per lo sviluppo della regione non si può sprecare l’opportunità data dai Fondi europei: «Non spenderli sarebbe un delitto». Sono 183 i milioni di euro a disposizione. Agli amministratori locali il compito di presentare i progetti giusti. Alla regione l’onere di spenderli subito e spenderli bene. E per verificare lo stato delle cose e, soprattutto, della spesa Renzi ha previsto una visita trimestrale, non solo in Calabria, ma in tutto il mezzogiorno. Chi non spende, rischia il commissariamento. Monito diretto alle Regioni. Come dire: chi sgarra, stavolta paga. Il messaggio è chiaro: «I problemi del sud – dice Renzi – li risolve solo la gente del sud e il destino della Calabria è nelle mani dei calabresi». Inutile aspettare il Messia.