L’assessore regionale al lavoro, Giovanni Calabrese, interviene nel merito della chiusura della strada statale 682 Jonio-Tirreno, una vicenda che sta suscitando diverse preoccupazioni tra cittadini e amministratori del territorio che chiedono di avere notizie più precise sull’inizio e la durata dei lavori. Notizie che, al momento, fa sapere l’assessore con una nota, non ci sono.

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«La prima chiusura della Sgc Ionio-Tirreno per i lavori nella galleria “Torbido” – ricorda Calabrese – era stata programmata in una prima fase per il periodo da fine maggio e fino (forse!) al 31 luglio. Intervento poi posticipato grazie ad al confronto con Anas che ha ripianificato in modo diverso l'intervento programmato. Abbiamo la certezza che oltre a completare l'intervento nella galleria del Torbido serve un importante intervento nella galleria della Limina che oggi non presenta criticità ma potrebbe averne quasi in futuro per come emerso dallo studio tecnico effettuato da Anas e da successiva progettazione. Ad oggi, dopo un mese di verifiche, sopralluoghi e confronti, possiamo tranquillamente dire che la chiusura eventuale della galleria della Sgc Ionio Tirreno non ha ancora una data e tempi certi. Regione ed Anas, con un'interlocuzione che non ha avuto pausa neanche nel mese di agosto, stanno valutando diverse soluzioni al fine di ridurre al minimo situazioni di disagio».

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«Con il presidente Roberto Occhiuto – prosegue –, sensibile e attento alla problematica, abbiamo già incontrato Anas per i necessari approfondimenti e per evidenziare le gravi conseguenze derivanti dell'ipotesi di una chiusura di lungo periodo dell'unica arteria che mette in collegamento due importanti e popolosi territori della Calabria. Anche il Governo nazionale con il ministro Matteo Salvini ed il viceministro Galeazzo Bignami hanno dato massima disponibilità a individuare con Regione ed Anas la migliore soluzione tesa a non penalizzare territori che già hanno altri atavici problemi».

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«Al termine delle verifiche – conclude l’assessore – sarà il governatore Occhiuto a convocare l'opportuno e necessario tavolo di confronto con i rappresentanti degli enti locali, categorie produttive e sindacati. Certamente il presidente Occhiuto e il governo regionale non lasceranno sole la Locride e la Piana di Gioia Tauro; solo dopo aver concertato il tipo di intervento e la durata dello stesso verranno avviate tutte le necessarie "misure di salvaguardia" per i territori interessati. Fino a quel momento tutte le ulteriori iniziative rischiano di essere sterile e semplice demagogia finalizzata a creare solo inutile confusione inopportuna in questo momento».