Dal greco Syndikos, da “syn” insieme e “dike” giustizia: fare giustizia insieme, quindi, fare giustizia per la collettività. Sono passati 110 anni da una Festa del Lavoro storica per la città di Cosenza. Il primo maggio del 1913, infatti, nasceva la Camera del lavoro della provincia. Fu fondata da rappresentanti delle leghe di resistenza e di società operaie convocati nella città bruzia da un comitato d’azione sociale. Il primo segretario fu Federico Adami.

Ieri e oggi la Cgil di Cosenza ha celebrato il suo particolare compleanno con due giornate molto partecipate e con ospiti autorevoli. Il primo maggio il sindacato ha scelto di commemorare quelli che sono stati i protagonisti di questi 110 anni, raccontandone le storie e proponendone le esperienze. Ospiti, tra gli altri, il sindaco di Cosenza Franz Caruso, la vicesindaca Maria Pia Funaro, e la segretaria nazionale della SPI Cgil Claudia Carlino.

Oggi, invece, si è parlato di legalità, ma solo dopo un coinvolgente incontro con gli studenti. Ad animare il dibattito il docente Unical Silvio Gambino, l’ex primo cittadino di Lamezia Terme Gianni Speranza e l’assessore al Welfare di Palazzo dei Bruzi Veronica Buffone. Soddisfatto il segretario generale della Cgil di Cosenza Massimiliano Ianni.

«È stato - ha detto ai nostri microfoni - un appuntamento che abbiamo onorato nel migliore dei modi, con una serie di iniziative molto partecipate, segno che verso la Cgil c’è grande attenzione. Peccato per il cattivo tempo, considerato che avevamo previsto anche qualcosa all’aperto».

Non è mancato il riferimento alle polemiche scaturite dal Consiglio dei Ministri tenuto nel giorno della Festa dei Lavoratori in cui è stato sancito, tra le polemiche, il taglio del cuneo fiscale e la riforma del reddito di Cittadinanza. «Ha ragione Landini - ribatte Massimiliano Ianni -. Il Governo Meloni ha compiuto un atto arrogante nei confronti dei lavoratori e nei confronti della nostra organizzazione. Convocare il Consiglio dei Ministri proprio il Primo maggio è chiaramente una sfida alle parti sociali e in particolare alla Cgil. Noi sapremo rispondere però democraticamente al guanto che ci è stato lanciato».