La cerimonia si è svolta alla presenza dei familiari nel paese natio dell'uomo assassinato il 21 febbraio 1996 a Lazzaro. La moglie Mimma Diano: «Un momento commuovente per tutti noi»
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Mimma Diano è rientrata in Calabria dalla Puglia portandosi dentro tante emozioni. Suo marito Francesco Giorgino, vittima innocente delle mafie, ucciso il 21 febbraio 1996 a Lazzaro, frazione di Motta San Giovanni nel reggino, è stato ricordato anche nel comune natio di Cerignola, in provincia di Foggia. Nella città di origini, che aveva lasciato per amore suo, adesso c’è un presidio di memoria.
«Le vittime vanno ricordate e siamo confortati che questa memoria abbracci anche il luogo in cui mio marito era nato. È importante per tutti noi familiari, per i miei nipoti, per i miei figli, Annamaria e Salvatore Maurizio, che tanto hanno sofferto e che sono stati con me a Cerignola. Con noi anche il fratello di mio marito a Cesare e le sorelle Lina e Antonietta e i miei nipoti». È quanto ha sottolineato Mimma Diano, reduce dalla Giornata della Memoria e dell’Impegno di Libera a Roma lo scorso 21 marzo.
«È stato mio nipote Francesco a scoprire, in piazza Repubblica a Cerignola, la pietra di inciampo in memoria del nonno di cui porta il nome e che non ha mai conosciuto. È stato per tutti noi familiari un momento molto commuovente. Sono grata alle amministrazioni comunali di Cerignola e di Motta San Giovanni, luoghi dove mio marito era nato nel 1956 ed è morto nel 1996 per la partecipazione alla nostro senso perenne di perdita. Ringrazio Libera che sempre ci è stata accanto, in particolar modo con la presenza di Stefania Gurnari. Sono grata anche alle studentesse e agli studenti della scuola Pavoncelli di Ceriginola che ci hanno accolto con tanto affetto nei giorni scorsi».
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