I pensieri dei bambini, che rivolgono le loro preghiere al Cielo: «Buon compleanno Filippo…». Filippo Ceravolo, vittima innocente delle mafie, avrebbe compiuto oggi trent’anni. Ne aveva solo diciannove la sera del 25 ottobre 2012, quando fu assassinato sotto una pioggia di fuoco scatenata alla cieca da un commando mafioso che sbagliò bersaglio. Oggi lo ricordano ragazzi e bambini di Gerocarne, sul campetto che l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vitaliano Papillo ha intitolato alla sua memoria. «Proteggi, o Signore Gesù, tutti i ragazzi, fa’ che non succeda a loro niente di male…», dice una bambina nel suo grembiule blu. E con lei, tanti altri bambini.

Presenti le autorità civili e militari del territorio, i ragazzi, Libera con il referente territoriale Giuseppe Borrello, il testimone di giustizia Carmine Zappia, ma anche altri familiari di vittime innocenti delle mafie, come Elsa Tavella, madre di Francesco Vangeli. Intensa la celebrazione religiosa officiata dal don Bernardino Comerci e don Ottavio Scrugli. «Filippo è vivo, Filippo vive tra noi – spiega don Bernardino – vive grazie all’amore di Dio padre, vive nel suo amore e nei nostri ricordi. Chi uccide, chi fa del male, invece muore».

A margine il messaggio fortissimo del papà del ragazzo, Martino Ceravolo. Agli assassini, ma anche alle istituzioni. «Io l’ho promesso a mio figlio davanti alla sua bara bianca – ha spiegato Ceravolo – Non mi fermerò, io sono il papà. Non mi fermerò fino a quando mio figlio non avrà giustizia. Devono saperlo gli assassini, che possono farmi? Il peggio che può accadere è che possa raggiungere mio figlio. Lo dico a loro, che purtroppo finora hanno vinto perché sono ancora a piede libero. Noi, invece, purtroppo abbiamo perso. Finora abbiamo solo perso, ma andiamo avanti lo stesso».