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Le grandi opere pensate per la città di Cosenza stridono con il disagio sociale delle famiglie, alle prese con disoccupazione, povertà, carenza di alloggi, soprattutto nel centro storico. Comitati e associazioni di cittadini si sono dati appuntamento alle confluenze, davanti la statua di Alarico per discutere delle quotidiane problematiche di carattere sociale alle quali, secondo gli organizzatori, l’amministrazione comunale, distratta da luminarie, piazze e metropolitane, non riesce a dare risposte.
Pubblico scarso ma qualificato, rappresentante di un ampio spaccato della società civile. Ad intervenire i comitati Piazza Piccola, No Metro e Acqua bene comune, l’Unione sindacale di Base confederale, il gruppo Prendocasa, il movimento politico Cosenza in Comune.
Secondo questi movimenti, sotto il tappeto sfarzoso delle statue, dei monumenti, delle politiche di attrazione turistica, si nascondono sporcizia, incuria, scarsa attenzione per gli anziani e le fasce più deboli. Contestato anche l’abbattimento di alcuni edifici pericolanti della città vecchia e l’assenza della Soprintendenza, latitante nel vigilare sulla esecuzione dei lavori.
Tra i partecipanti al dibattito i docenti dell’università della Calabria John Trumper e Marta Maddalon, entrambi residenti nel cuore del centro storico, Stefano Catanzariti del Comitato Piazza Piccola che ha ribadito la necessità di portare fuori dalla ghettizzazione le aree che fanno da corona a Corso Telesio, nascoste alla vista dei turisti ed abbandonate a se stesse, Mario Bozzo del Comitato No Metro, secondo il quale la metrotramvia non soddisferà le esigenze della mobilità cittadina.
All’incontro, coordinato dal docente Claudio Dionesalvi, sono intervenuti anche il sindacalista Oscar Greco dell'Usb, Ferdinando Gentile di Prendocasa, e il medico Valerio Formisani, candidato a sindaco con la lista Cosenza in Comune, nelle ultime amministrative.
Da segnalare infine le parole di Francesco Campolongo del comitato Acqua bene comune, il quale ha chiesto ad Occhiuto di adeguare il servizio idrico cittadino alle prescrizioni di servizio pubblico sancite dal referendum del 2011.
Salvatore Bruno