Don Fabio Salerno, originario di Catanzaro, è uno dei tre segretari nominati da Bergoglio: diplomatico della Santa Sede, lavora a stretto contatto con il pontefice dal 2020
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Dal balcone del Gemelli si è visto Massimiliano Strappetti, l’infermiere che Papa Francesco ha nominato ufficialmente assistente sanitario personale. È uno degli angeli custodi del pontefice, collaboratori poco noti al grande pubblico il cui ruolo, con il ricovero prima e ora con la convalescenza a casa, è divenuto cruciale. Tra questi ci sono anche i tre segretari.
Se ogni Papa ne ha avuto uno che, col calare delle forze, diveniva sempre più potente, Francesco ha cambiato con una certa frequenza i suoi assistenti. Ora ad assistere Bergoglio ci sono tre sacerdoti, un italiano e due argentini: Fabio Salerno, Daniel Pellizzon e Juan Cruz Villalon.
Don Salerno è il primo ad essere arrivato, ad agosto del 2020. Calabrese, 45 anni, è un diplomatico della Santa Sede, e quando non è impegnato con il Papa continua a lavorare in Segreteria di Stato.
Il religioso è nato a Catanzaro il 25 aprile 1979. È stato ordinato sacerdote il 19 marzo 2011, incardinandosi nell'arcidiocesi metropolitana di Catanzaro-Squillace. Ha conseguito il Dottorato in Utroque Iure, presso la Pontificia Università Lateranense a Roma. Dopo essere stato alunno della Pontificia Accademia Ecclesiastica, ha prestato servizio come segretario della Nunziatura Apostolica in Indonesia e della Missione Permanente della Santa Sede presso il Consiglio d'Europa a Strasburgo, lavorando successivamente presso la Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato.
Gli altri due segretari sono Don Pellizzon, 42 anni, arrivato a Roma nel 2023 direttamente da Buenos Aires, dove anni fa Bergoglio lo aveva ordinato sacerdote. Nel 2011 e 2012 aveva aiutato il futuro Papa a mettere a posto il suo archivio personale, due anni fa Francesco lo ha chiamato accanto a sé a Roma. L’ultimo arrivato, e il più presente anche nei giorni del ricovero, è don Villalon: anche lui è stato ordinato prima diacono e poi sacerdote in Argentina da Bergoglio.
Tutti e tre sono diventati sempre più indispensabili ora che Papa Francesco è più fragile.