L’obiettivo è quello di dare nuove possibilità ai minori e giovani adulti ristretti all'interno degli Istituti penali minorili, rafforzando le competenze e le abilità. Su queste basi si fonda il progetto “pm – Invincibili, positivi, meritevoli” del Centro Calabrese di Solidarietà approvato dalla Caritas diocesana e finanziato con i Fondi 8 per mille- Italia 2022. I dettagli sono contenuti in una nota stampa.

Il progetto del Centro calabrese di solidarietà

L’intenzione del Centro calabrese di solidarietà, presieduto da Isolina Mantelli, con la realizzazione di questo progetto è quella di riaccendere i riflettori su giovani considerati "invisibili", sia all'interno del carcere che nella fase successiva di fuoriuscita attraverso azioni di formazione, orientamento e tirocinio presso aziende del territorio site nel territorio dell'Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, contesto nel quale – secondo i dati di Eurostat del 2020 - la disoccupazione presenta un tasso tra i più alti d'Italia nel target di età compresa fra i 15 e i 24 anni.

Il progetto intende: innescare il processo di cambiamento nei soggetti beneficiari in modo da favorire l'inclusione sociale e lavorativa; incrementare le opportunità di inserimento lavorativo dei beneficiari; aumentare le competenze socio-professionali stimolando la crescita del loro status lavorativo; sensibilizzare il mondo profit ad accogliere lo status produttivo dei soggetti svantaggiati per l'importanza in senso pedagogico e di riscatto sociale che per essi riveste; aumentare la collaborazione interistituzionale in materia di reinserimento socio lavorativo dei detenuti; contribuire alla riduzione dello stigma sociale correlato.

«L'idea progettuale è, quindi, quella di rafforzare la relazione tra l'interno e l'esterno – spiega Katia Vitale, referente del progetto per il Ccs - tra Istituto penale minorile e territorio (comunità) costruendo relazioni positive con le forze sane della comunità, un modo anche per ideare e gestire nuove opportunità di interazione con l'esterno sensibilizzando la comunità educante sul tema del disagio giovanile in un'ottica quindi, di prevenzione, abbattimento dei pregiudizi e contrasto alla stigmatizzazione dei ragazzi entrati nel circuito penale per la loro inclusione sociale e lavorativa futura».

L'Istituto penale minorile di Catanzaro ospita, attualmente 17 ragazzi, di cui dieci maggiorenni di età compresa tra i 18 ed i 21 anni; e sette minori di età compresa tra i 15 ed i 17 anni. I reati più diffusi all'interno dell'Ipm di Catanzaro sono quelli contro il patrimonio (furto, rapina, estorsione, usura, truffa), reati per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e reati contro la persona.

Il progetto si suddivide in cinque moduli: i ragazzi saranno formati e accompagnati al lavoro. Tra i corsi previsti quello d'informatica che avrà lo scopo di attirare l'attenzione dei ragazzi, coinvolgendoli e catapultandoli in una nuova realtà, diversa, interessante e particolare. Attraverso un semplice pc, assimileranno la conoscenza dei nuovi metodi di comunicazione ma non solo, i ragazzi scopriranno il mondo di internet, impareranno ad utilizzare i social network ritrovando vecchie amicizie e parenti, impareranno a costruire il proprio curriculum vitae, scrivere una semplice lettera, creare una tabella ed utilizzare il power point e/o publisher per "progettare" una brochure, bigliettini da visita, di auguri. Un laboratorio che li aiuterà ad inserirsi, più facilmente, nel mondo del lavoro e nella nuova società definita ormai "digitalizzata".