È stata rigettata anche in appello la richiesta di risarcimento per diffamazione dell'impresa Astaldi nei confronti di Grazioso Manno, presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese. Astaldi aveva richiesto di condannare Grazioso Manno a risarcire i danni di immagine e di reputazione all'impresa quantificati nella astronomica cifra di 10 milioni di euro relativamente ad alcune affermazioni rese alla vigilia della visita in Calabria dell'allora ministro dei Lavori Pubblici, Antonio Di Pietro, per l'inaugurazione dei lavori del secondo megalotto della Statale 106 del 5 aprile 2007.

 

Nella dichiarazione resa, Manno aveva manifestato i propri dubbi riguardo ai tempi di completamento della ionica 106. "Sono davvero enormemente soddisfatto - commenta Grazioso Manno - è una sentenza che restituisce fiducia a me e anche ai cittadini, anche alla luce di quanto sta accadendo e della notizia dell'apertura di un fascicolo da parte della Procura di Catanzaro sui lavori di realizzazione della Statale 106 che perde pezzi e rischia di cadere a pezzi creando pericoli seri alla circolazione e visto l'avvicinarsi della stagione estiva anche danni incalcolabili al turismo. Ogni giorno infatti, si scoprono malformazioni, avvallamenti, strappi dell'asfalto, crepe, in un crescendo incredibile che davvero getta ombre sulla realizzazione dell'arteria. Un secondo round - conclude Manno - che ha visto ancora una volta soccombere l'impresa Astaldi e che con le ricche argomentazioni espresse in sentenza, ancora una volta mi fa affermare con convinzione di continuare a nutrire fiducia nella magistratura". l.c.