REGGIO CALABRIA – Il 12 giugno il Tribunale del Riesame  deciderà sull’istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati dall’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola. L’ex parlamentare del Pdl è stato arrestato l’8 maggio scorso con l’accusa di voler favorire la latitanza dell’ex deputato Amedeo Matacena. L’imprenditore l’estate scorsa è fuggito negli Emirati Arabi da dove non può essere estradato. Un gruppo di persone, tra cui lo stesso Scajola, avrebbe tentato - questa l’accusa mossa dalla Dda di Reggio Calabria – di “trasferire” l’imprenditore calabrese in Libano facendo leva su amicizie di altissimo livello che avrebbero consentito a Matacena di entrare nel Paese dei Cedri sfuggendo ad ogni tipo di controllo. Nell’inchiesta sono rimaste coinvolte la moglie dell’ex deputato, Chiara Rizzo, fermata in Francia e poi estradata in Italia e in carcere a Reggio e Raffaella De Carolis, la madre di Matacena, che da poco non è più ai domiciliari. Indagati la segretaria personale di Scajola e tre stretti collaboratori dell’imprenditore calabrese. La Dia – che ha effettuato i fermi degli indagati – ha perquisito uffici ed abitazioni e ha sequestrato materiale ritenuto “interessante” dagli investigatori. Sono in corso verifiche per accertare il ruolo che avrebbero giocato nella vicenda altre persone individuate dagli inquirenti.