Entra nella fase operativa il progetto “Bosco - Biodiversità, Oasi di Salute, Cura e Onoterapia”, promosso dall’associazione Sabir di Crotone e sostenuto dalla "Fondazione Con il Sud" attraverso il bando Terre Colte, finalizzato al recupero e alla valorizzazione di terreni incolti o abbandonati nelle regioni del Mezzogiorno.

Il Comune di Casabona ha consegnato ufficialmente, al gruppo di associazioni partner, il terreno e l’annessa struttura, che ospiteranno la fattoria terapeutica dedicata alla produzione di latte d’asina e all’onoterapia, prevista dalla proposta progettuale. Si tratta di un’area verde di proprietà comunale, concessa dall’ente in comodato d’uso gratuito per 10 anni, che si estende per circa 50 ettari. Ubicata in zona collinare, si inserisce in un vero e proprio percorso naturalistico, particolarmente frequentato dalla comunità locale, grazie alle adiacenti area picnic e palestra all’aperto. Sul terreno, sorge anche una moderna struttura di circa 200 metri quadrati, all’interno della quale saranno allestite le aule ludiche e laboratoriali.

È qui che presto saranno realizzate le stalle per accogliere 20 asine, gli spazi per i percorsi di onoterapia all’aperto destinati a soggetti con disabilità, il laboratorio per la raccolta e il trattamento del latte, le aree adibite alle attività turistiche e culturali. «Siamo molto emozionati per l’inizio di un percorso al quale ci stiamo dedicando da tempo. Entrare in possesso di questa area significa concretizzare quello che fino a qualche tempo fa era solo un’idea, un sogno. Ora, ci sarà da lavorare per trasformare questo terreno e questa struttura nella fattoria terapeutica che abbiamo immaginato, ma volontà e entusiasmo non mancano. Siamo grati al Comune di Casabona per aver creduto nel nostro progetto»  ha commentato Manuelita Scigliano, presidente dell’associazione Sabir.

«Abbiamo accolto subito favorevolmente la proposta dell’associazione Sabir di partecipare al progetto, mettendo a disposizione gli spazi per realizzarlo. Come amministrazione, infatti, riteniamo che l’iniziativa rappresenti una importante opportunità per il nostro territorio: non coglierla sarebbe stata un’occasione di sviluppo culturale, turistico, sociale ed economico mancata» ha dichiarato il sindaco di Casabona, Francesco Seminario.

L’assistenza tecnica necessaria per l'avvio dell’allevamento e le collaborazioni necessarie al suo funzionamento saranno fornite dal Gal Kroton: «Metteremo le nostre competenza ed esperienza a servizio di questo progetto, che si inserisce in un territorio che necessita di avere sviluppo e sostegno e permetterà di far emergere le risorse che abbiamo. Per questo saremo sempre pronti a collaborare su tutti i fronti, anche quelli che non ci competono strettamente, per assicurare la riuscita del progetto» precisa il presidente Carvello.

Ma anche la Referente scientifico del progetto, che è la dottoressa Anna Antonella Spina, assegnista di ricerca presso il dipartimento di Scienze della Salute dell'Università Magna Graecia di Catanzaro, ha un ruolo fondamentale «Mi occuperò della componente zootecnica (insieme al partner GalKroton) e delle analisi sul latte d'asina che sarà prodotto. Particolare attenzione sarà posta agli aspetti nutraceutici del latte d'asina e ai benefici -  elevata tollerabilità, adeguatezza nutrizionale e apprezzamento dal punto di vista organolettico - che esso può apportare ad alcune categorie di soggetti fragili come neonati e infanti» sottolinea.

Una corretta alimentazione a base di paglia e fieno biologico forniti da Terre Joniche assicurerà una produzione di latte d’asina di qualità: «La cooperativa, inoltre, metterà a disposizione l’agriturismo, realizzato in un bene confiscato alla criminalità organizzata, per contribuire alla realizzazione di percorsi di onoturismo, che aggiunti alle proposte di turismo responsabile della cooperativa, valorizzeranno ulteriormente le risorse del territorio, rafforzando le sinergie fra le realtà operanti nell'ambito del turismo rurale» aggiunge la Vice Presidente Raffaella Conci della cooperativa che da più di un decennio gestisce terreni confiscati alla ndrangheta.

A Fili Meridiani, infine, spetterà la promozione turistica e culturale del progetto: «Ci occuperemo di creare eventi e attivare reti e connessioni con esperti del settore turistico, associazioni, scuole e privati interessati a conoscere e scoprire il valore antropologico e culturale custodito nelle comunità rurali» dichiara l’addetto stampa Fabio Spadafora dell’associazione di promozione sociale.