VIDEO | I rincari causati dalla decisione del Governo di non confermare gli sconti. Codacons stima che ogni pieno costerà 9 euro in più, mentre Assoutenti prevede un aggravio annuo di 366 euro a famiglia
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Dal primo gennaio 2023 viaggiare in auto è diventato più costoso. Dopo che la Legge di Bilancio non ha prorogato lo sconto sui carburanti di 18 centesimi al litro, il prezzo di benzina e gasolio è salito di circa 20 centesimi rispetto al 31 dicembre 2022.
Il nuovo anno dunque si è aperto con un duplice aumento di benzina, gasolio e Gpl i cui costi sono tornati ai livelli del 21 marzo 2022. Cioè ai prezzi precedenti al taglio di 30 centesimi disposto dal governo Draghi e poi ridotto dall’esecutivo di Giorgia Meloni a 18 centesimi al litro nella parte finale del 2022.
Il taglio era stato applicato per la prima volta a marzo dello scorso anno con l’approvazione del decreto Ucraina bis. Sia per la benzina che per il diesel la riduzione era stata complessivamente di 30,5 centesimi, almeno fino a dicembre 2022, quando con il dl Aiuti quater il taglio era stato prorogato fino al 31 del mese ma ridotto a 18,3 centesimi.
Nel dettaglio, dal primo gennaio il costo di benzina e gasolio è cresciuto di 15 centesimi al litro per l’aumento delle accise. Il Gpl, invece, è salito di 2,8 centesimi al litro. A queste somme va aggiunta l’Iva, che conduce a un rincaro finale di 18,3 centesimi al litro su benzina e gasolio, e di 4,3 centesimi al litro sul Gpl.
Quanto ai prezzi al distributore, la benzina self service raggiunge in media 1,732 euro al litro (+106 millesimi, compagnie 1,730, pompe bianche 1,738), mentre il diesel tocca 1,794 euro al litro (+102, compagnie 1,791, pompe bianche 1,803). Per il servito, infine, la benzina sale a 1,891 euro al litro (+117, compagnie 1,918, pompe bianche 1,820), il diesel a 1,953 euro al litro (+114, compagnie 1,979, pompe bianche 1,884) e il Gpl a 0,780 euro al litro (+15, compagnie 0,790, pompe bianche 0,767).
Codacons ha stimato che ogni pieno costerà in media 9,15 euro in più. Assoutenti invece parla di un aggravio di spesa in media pari a 366 euro annui a famiglia, ipotizzando due pieni al mese.