Per chi frequenta le mura vaticane è più di uno spiffero. Monsignor Bregantini è tra i papabili, è il caso di dirlo, per ricoprire il ruolo di Cardinale a Milano. In Calabria ha lasciato un segno profondo.

 

Quando era Vescovo di Locri-Gerace ha combattuto con coraggio la 'ndrangheta, lavorando per restituire una speranza di lavoro e di una vita migliore ai giovani di quella terra. Ha piantato il seme di Goel, nel 2003, lo ha nutrito con il suo apporto pastorale. E quel seme è germogliato, ha affondato solide radici e prodotto frutti maturi.

 

L'attività del Consorzio  non si è interrotta dopo il trasferimento del presule a Campobasso.  Spesso in disaccordo con il presidente della Conferenza Episcopale sui temi politico-sociali, il pensiero di Bregantini si sposa alla perfezione con la rivoluzione della dottrina intrapresa da Bergoglio, attenta ai bisogni ed alla dignità degli individui. Bregantini sarebbe in corsa anche per sostituire Bagnasco o, perlomeno, ci sarebbe anche il suo nome tra quelli indicati al Pontefice dall'ex Vescovo di Cassano Nunzio Galantino, collaboratore di fiducia del Pontefice e segretario della Cei.

 

Ma, secondo alcune indiscrezioni filtrate da ambienti vicini alla curia della Capitale, quell'incarico sarebbe destinato al cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia, mentre Bregantini dovrebbe approdare all'ombra della "Madunina", in una posizione comunque assai strategica nell'ambito dei nuovi equilibri della Chiesa, in piena evoluzione grazie all'azione riformatrice messa in atto da Papa Francesco.

 

Salvatore Bruno