L’allarme in una lettera dell’ex governatore Oliverio al sindaco Voce: si apre all’apertura di nuove discariche per smaltire gli scarti di Eni. Il caso dell’approvazione lampo del documento in Consiglio regionale
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Il nuovo piano regionale dei rifiuti, approvato circa un mese fa, sembra aprire la strada a Eni per smaltire in loco i residui della bonifica dell’area Sin di Crotone. È questo l’allarme che l’ex presidente della giunta regionale, Mario Oliverio, lancia fra le righe in una lettera inviata al sindaco di Crotone Vincenzo Voce.
I due da tempo polemizzano su come procedere alla bonifica dell’ex area industriale di Crotone con riferimento proprio allo smaltimento dei residui dell’operazione. Il sindaco aveva accusato Oliverio in relazione al cosiddetto "fattore di pressione", a suo dire "farlocco", riguardante il limite da porre alla localizzazione di nuove discariche sul territorio e/o all'aumento di quelle esistenti, assunto dalla Giunta Regionale da lui presieduta.
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Nella missiva Oliverio dice che nel suo piano del 2016 questi limiti erano ben presenti al punto che gli uffici della Regione hanno più volte espresso parere negativo a progetti di mega discariche e mega impianti proposti sul territorio di Crotone. «È bene ricordare - scrive Oliverio nella lettera - che anche i ricorsi avanzati dagli interessati al Tar e al Consiglio di Stato, sono stati respinti, a conferma della giusta e corretta impostazione assunta dalla Regione e grazie a quanto stabilito con il Piano dei Rifiuti approvato dal Consiglio regionale nel 2016».
Le cose però dal 2016 sono cambiate e Oliverio pone all’attenzione del sindaco di Crotone quanto previsto nel nuovo piano rifiuti, in particolare alle previsioni del capitolo 32. Nel capitolo, fra le altre cose, si esclude l’applicazione dei criteri localizzativi «le discariche per la messa in sicurezza permanente e impianti di trattamento rifiuti nell’area oggetto di bonifica e destinati esclusivamente alle operazioni di bonifica dei siti contaminati [...] fermo restando l’obbligo di rimozione degli impianti di trattamento a bonifica conclusa». Insomma in base a questo dettato a Crotone si potrebbe realizzare una nuova discarica per ospitare i rifiuti derivanti dalla bonifica in deroga ai criteri per l'individuazione delle aree idonee e non idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti.
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Ma la cosa più incredibile è come è stato approvato il nuovo piano. «Sarebbe stato opportuno - scrive in proposito Oliverio - seguire con la dovuta attenzione nella fase precedente all'approvazione definitiva da parte del Consiglio Regionale». In effetti leggendo il resoconto sommario della seduta del 21 febbraio scorso della IV Commissione, presieduta da Pietro Raso, si nota come la pratica del nuovo piano rifiuti (composto da oltre mille pagine) sia stata approvata in poco meno di due ore e soprattutto che si sia discusso abbastanza incidentalmente del grosso problema della bonifica di Crotone.
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Leggendo il resoconto della seduta è stato lo stesso Raso a chiedere delucidazioni sulla bonifica del Sin di Crotone alla quale pare non si possa procedere a causa dell'inesistenza di una discarica sui rifiuti speciali. Gli ha replicato la dirigente del Dipartimento ambiente, ingegner Ida Cozza, spiegando che la competenza sul punto è ministeriale. L'ingegnere ha poi ricordato l’esito della Conferenza dei Servizi in base alla quale Eni si impegnava a portare i rifiuti fuori dalla regione: «Per ovviare a ciò bisognerebbe riaprire la Conferenza dei Servizi», ha concluso la dirigente. Cosa che effettivamente rischia di accadere visto che il Mase (Ministero dell’Ambiente e lo sviluppo economico) ha fissato una nuova Conferenza dei servizi sul tema con la prima seduta fissata per il prossimo 3 maggio.
La commissione non è più tornata a discutere del piano che poi è stato approvato in consiglio lo scorso 14 marzo.
Oliverio nella lettera a Voce scrive, sia pure fra le righe, che il nuovo piano dà le chiavi ad Eni per realizzare nuove discariche di scopo ovvero siti dove smaltire i residui della bonifica. Qualcuno dei consiglieri regionali se ne è accorto?