VIDEO | L’appuntamento, organizzato dal Comune e dal suo garante per l’infanzia e l’adolescenza, ha consentito di analizzare la tematica con autorevoli relatori e di individuare gli strumenti per tutelare i più piccoli dai pericoli della rete
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Il continuo evolversi della rete e lo sviluppo di risorse utili e innovative come l’intelligenza artificiale va di pari passo con l’aumento dei pericoli che la diffusione di contenuti sensibili sul web può arrecare. Tra i soggetti più fragili e bisognosi di tutela ci sono senza dubbio i minori, la cui immagine viene spesso e volentieri resa pubblica su internet esponendoli alle molteplici declinazioni di cyber-bullismo, dalle vessazioni al furto di identità fino al revenge porn.
Il Comune di Bovalino assieme al garante comunale per l’infanzia e l’adolescenza ha così organizzato un incontro pubblico sul tema in modo da analizzare, assieme a diversi relatori, le implicazioni psicologiche, sociali e giuridiche del fenomeno. Tra questi il presidente dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza, Maura Manca; il giudice del tribunale di Locri Alessio Trogu e la psicologa e psicoterapeuta Santina Cova. A moderare l’incontro, aperto dai saluti istituzionali del sindaco Vincenzo Maesano, il presidente del consiglio comunale Filippo Musitano.
«L’utilizzo non adeguato del web porta delle conseguenze difficilmente arginabili - spiega Santina Cova, psicologa e psicoterapeuta -. Sono delle ferite invisibili purtroppo. Da un punto di vista psicologico le sequele che possono esserci sono: disturbi del sonno, ansia, depressione e problematiche legate allo sviluppo della personalità. Sicuramente - aggiunge - la sensibilizzazione deve partire dagli adulti. Siano essi intesi principalmente come genitori, poi come figure di sostegno come il personale scolastico e così via. È necessario formare loro per formare indirettamente i ragazzi».
Tra gli strumenti a tutela dei minori e della loro immagine presi in analisi c'è il protocollo siglato dal Comune e dal garante per l’infanzia e l’adolescenza insieme a scuole e associazioni del territorio. «Le immagini dei minori sono pubbliche sui siti delle associazioni - ha sottolineato la garante per l’infanzia e l’adolescenza Francesca Racco - è fondamentale quindi anche poter mettere in atto delle semplici prescrizioni come prediligere le riprese di spalle, evitare i primi piani, pixellare i volti nel momento in cui l’immagine del bambino diviene necessaria per la sua pubblicazione».