Un'autocertificazione snellirebbe una trafila che attualmente grava sui medici di famiglia e sui pediatri
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Una proposta di legge mirata a semplificare le certificazioni sanitarie in ambito scolastico che prevede, in particolare, l’abolizione dell’obbligo di presentazione del certificato medico per la riammissione in classe oltre i cinque giorni di assenza e la sua sostituzione con una giustificazione sul libretto personale dell’alunno (firmata dal genitore o da chi ne fa le veci) o da un’autocertificazione.
L’ha presentata il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, presidente del Gruppo misto – Liberamente progressisti, attraverso il testo che propone “Integrazioni e modifiche alla legge regionale n. 19 del 4 settembre del 2021.
«Lo scopo - dichiara Antonio Lo Schiavo - è quello di favorire la semplificazione amministrativa in materia igienico-sanitaria in ambito scolastico, eliminando un passaggio amministrativo superfluo che grava sulla medicina territoriale e sui pediatri di libera scelta. Quello del certificato medico per il rientro a scuola dopo cinque giorni di assenza è, di fatto, un mero adempimento amministrativo a carico della medicina territoriale, considerato che gli esperti lo ritengono sostanzialmente inutile avendo chiarito a più riprese che le malattie sono contagiose nel periodo dell’incubazione ma non nella fase della convalescenza. Molte Regioni, di conseguenza, su sollecitazione delle organizzazioni di categoria e dei sindacati scolastici, hanno già legiferato in questo senso, tenendo inoltre conto del fatto che il certificato in questione non assolve a compiti di prevenzione collettiva e sanità pubblica e, dunque, non rientra nei Livelli essenziali di assistenza (Lea).
Paradossalmente tutte le Regioni che hanno provveduto ad eliminare l’obbligo di presentazione del certificato oltre i cinque giorni di assenza si trovano al Centro-Nord. La Calabria, recependo la presente Proposta di legge, sarebbe la prima Regione del Sud Italia a modificare la materia. La proposta è inoltre supportata da una serie di ulteriori riflessioni: il certificato è ormai anacronistico essendo basato su una normativa di oltre 50 anni fa; al pediatra resta l'obbligo di segnalare comunque la malattia infettiva al Servizio di igiene pubblica delle Asp nei casi previsti dalla legge; l'esperienza nelle regioni che hanno adottato l'autocertificazione ormai da diversi anni, dimostra che non si sono registrati focolai infettivi al rientro in classe; tale norma si applica alle scuole di ogni ordine e grado. Alla luce di questi elementi, si rende quanto mai opportuna una semplificazione delle certificazioni per garantire un più celere rientro a scuola nonché per sollevare le famiglie, i medici di base e i pediatri di libera scelta, da aggravi burocratici superflui che finiscono per distogliere l'attenzione dalla persona e dalle sue effettive necessità».