Sono 3 milioni i fondi di cui dispone la Calabria da utilizzare nel Fondo per l'inclusione in favore dell'autismo. La conclusione dei progetti è fissata per maggio 2025 ed al momento ne risultano già approvati metà. Le linee di intervento riguardano Assistenza sociosanitaria, Assistenza alla socializzazione dedicata ai minori, Progetti di sostegno all'attività scolastica, Percorsi di socializzazione per adulti, Progetti terzo settore per attività sociali di inclusione, Progetti sperimentali per l'inclusione lavorativa, Formazione dei nuclei familiari che assistono persone con Dsa.

La Uil Calabria ha effettuato un accurato lavoro di analisi dei servizi presentando nella sede regionale di Catanzaro un focus sullo stato di salute dei servizi per i disturbi della spettro autistico con criticità, finanziamenti e proposte.

Sinergia stabile

«È una malattia insidiosa che porta sicuramente all'isolamento dal mondo - ha esordito la segretaria regionale Maria Elena Senese -  ma che soprattutto compromette l'autonomia della persona. È necessaria quindi una maggiore sinergia tra famiglia, enti ed istituzioni; è necessario investire nella formazione e necessario soprattutto prevedere progetti di inclusione lavorativa».

Nessuna assunzione pertinente

«Un bambino su settantasette è potenzialmente interessato da questo disturbo - le ha fatto eco Walter Bloise, segretario Fpl -. È evidente che in Calabria si fa poco, non sono previste assunzioni di psicologi e non sono previsti assunzioni di neuropsichiatri, soprattutto infantili».

Anzitutto un Osservatorio

«Noi chiediamo prima di tutto un osservatorio - ha riferito Annarita Mancuso, segretaria organizzativa Fpl -  e quindi la possibilità di far una giusta programmazione e la carta dei servizi per poter dare alle famiglie, la possibilità di attivare le procedure  per ogni singolo bambino, adulto o adolescente».

Scuola e lavoro

«Sono anzitutto la mamma di uno splendido ragazzino autistico e siamo costretti di andare fuori regione per fare la diagnosi - ha detto Angela Villani, vicepresidente dell'Associazione "Il volo delle farfalle" di Reggio Calabria -. Una volta arrivati nella nostra terra, la difficoltà è quella di mettere in atto subito tutto il percorso riabilitativo con sbocco occupazionale. Le nostre strutture convenzionate non forniscono terapia specifica per l'autismo. A tutt'oggi siamo fermi lì, alla parte normativa. Le persone con autismo ricordiamo che ci sono sempre persone».

C'è sicuramente, una migliore consapevolezza. Pare ci siano finalmente anche i soldi, le idee non mancano, si può essere un po' più ottimisti del passato? «Sì - conclude la Senese -  è proprio per questo che chiediamo più progetti legati alla formazione, ma soprattutto progetti legati all'inclusione lavorativa».