Se non le avete viste, guardatele. Non sono immagini che meritano l’allert “attenzione, potrebbero urtare la vostra sensibilità”, ma se ce l’hai, una sensibilità, l’urtano di sicuro. Sono le immagini dell’arrivo di Elon Musk alla Leopolda di Fratelli d’Italia, Atreju. Diciamolo subito: la Leopolda di renziana memoria ad Atreju ci spiccia casa. Qui i big sono veramente BIG. Per dire, oggi tra gli ospiti c’era pure il premier inglese Rishi Sunak, leader del partito conservatore britannico, di origine asiatica e di fede induista, e per questo ancora più credibile nelle sue politiche ispirate alla tolleranza zero nei confronti dei migranti che vorrebbe deportare in Uganda. E lo avrebbe già fatto se prima la Corte europea dei diritti dell’uomo e poi la Corte Suprema del Regno Unito non lo avessero fermato. Ma Sunak è stato solo l’antipasto. Lo “strabig” della giornata era un altro: Elon Musk. Il geniale patron di Tesla, quello che come ha rimarcato con orgoglio il ministro Lollobrigida «ci porterà su Marte», l’uomo più ricco del mondo, era l’ospite più atteso.

Si è presentato all’ingresso con uno dei suoi 11 (undici!) figli in braccio. Un bambino di 3 anni infagottato in un costosissimo piumino e aggrappato al padre come una patella allo scoglio. Le immagini di Musk che scende dall’auto ed entra nel recinto di Atreju, mostrano questo bimbo in braccio al padre dare le spalle ai milioni di operatori televisivi che li attendono. Alle telecamere e alle macchine fotografiche mostra solo il retro del cappuccio del suo giubbino probabilmente imbottito di piume di fenice. E se gli obiettivi lo cercano, si volta ostentatamente dall’altra parte, ancora più stretto al collo del padre sempre sorridente, che infine, per vincere la sua resistenza, se lo carica a cavalluccio obbligandolo a incrociare frontalmente i clic e i play di chi sta documentando l’evento.

Così, con il figlio seduto sulle sue spalle, Musk conquista la ribalta del palco di Atreju, dove ad attenderlo c’è un trepidante Nicola Porro, che lo invita a sedersi sulla poltrona per l’intervista di rito.

Il bimbo scalpita. Si oppone a quella ostentazione urbi et orbi, forse più consapevole di chiunque altro, che tutto quello che sta accadendo è osceno. Il figlio di Musk resiste. Rivolge al padre, sempre sorridente, sguardi di preghiera: “Perché sono qua, con tutta questa gente che mi guarda?”, sembra dire. Ma niente, Elon continua a sorridere, finché, con l’aiuto di Porro, non interviene quella che forse è una guardia del corpo. Prova a prendere il bimbo dalle braccia del padre per portarlo via, dietro le quinte, e consentire l’inizio dell’intervista. Ma lui, il piccolo Musk, ancora ci prova a resistere. Afferra la gamba del padre e la tiene stretta. Ora sembra che dica: “Papà, ma davvero?”.

 Alla fine la guardia del corpo ha la meglio. Porta via il bambino e Musk inizia l’intervista. «Italiani, fate più figli», dice. Lui ne ha 11. Sei ottenuti con la procreazione assistita, compreso l'utero in affitto, ma questo per la destra di governo - tutta Dio, Patria e famiglia tradizionale - è un dettaglio che si può ignorare se il miliardario più miliardario del mondo viene alla tua festa. In un ventre a pagamento è stato concepito anche il figlio che ha esibito oggi: si chiama X Æ A-XII. No, non è un errore. Il suo nome è proprio questo. A scuola, quando ci andrà, probabilmente lo chiameranno semplicemente X. E noi, che siamo pieni di Franceschi e Francesche, resteremo ai confini della realtà.