Sono lontani i tempi delle Calabrie, antica denominazione di questa regione ma, a quanto pare, si continua a ragionare per territori e, nel caso specifico, l’area centrale della Calabria rivendica un ruolo di direzione e di centralità nel contesto di una regione in cui i campanilismi sono stati alla base di tante opportunità sprecate.

In questa fase è dalla realtà catanzarese che arriva la spinta unitaria mentre a Lamezia Terme, per quanto il sindaco Mascaro stia partecipando agli incontri, l’interesse verso la realizzazione dell’area urbana non sembra essere vissuta come priorità. In ogni caso il Forum del Terzo settore e il Centro servizi volontariato Catanzaro/Soverato è in sinergia con l’idea di rilancio del progetto.

Rosario Bressi per il Forum ed il Csv dell’area centrale della Calabria rappresentato da Guglielmo Merazzi hanno incontrato alcuni esponenti del Movimento per il rilancio dell’area urbana Catanzaro-Lamezia guidati dal rappresentante del Pd catanzarese Piero Amato. Politico di lungo corso, Amato è stato presidente della Provincia di Catanzaro nonché vicepresidente del Consiglio regionale ed oggi registra ciò che si definisce un successo: «L’iniziativa ha ricevuto oltre 350 adesioni da parte di comuni cittadini e da parte di personalità politiche appartenenti a tutti i partiti, oltre che sostegno da parte dei sindaci di Catanzaro e Lamezia Terme, insieme a numerosi altri primi cittadini dei comuni del comprensorio».

Ma cosa spinge oggi questo movimento ad unire una città come Catanzaro, che in un passato non troppo lontano ha addirittura discusso, per esempio, anche sul nome dello scalo aereo che si trova in territorio lametino alla creazione di un’area urbana? E cosa spinge Lamezia Terme, dove sempre non poco tempo fa si era fatta una battaglia per Lamezia Provincia ad aderire, eventualmente, a questa proposta? La risposta nella nota a margine dell’incontro di ieri riguarda una situazione definita «di grave squilibrio territoriale che caratterizza l’intera regione e che spinge in condizioni di marginalità questa parte della Calabria deputata, altrimenti, a svolgere una funzione direzionale e di centralità. Questa la  motivazione di fondo che ha portato alla nascita del movimento, che non ha finalità di creare ulteriori aggregazioni partitiche, ma quella di riprendere un protocollo di intesa del 1991 sottoscritto fra gli enti locali come il Comune di Catanzaro, Comune di Lamezia e Provincia di Catanzaro e l’allora esistente Ministero delle Aree Urbane, per il rafforzamento e potenziamento dell’infrastrutturazione dell’istmo come propulsore di sviluppo del territorio».

Per gli organizzatori in ogni caso ancora «l’idea deve necessariamente essere aggiornata e contestualizzata, ma è indubbia la sua valenza politica specie se raffrontata all’attuale situazione di crisi socioeconomica. Una crisi destinata ad aggravarsi, davanti alle cupe prospettive di spopolamento della regione che rischia di perdere 300.000 abitanti nell’arco del prossimo ventennio».

Sulla base di queste considerazioni dunque, il Forum del Terzo settore ed il Csv hanno ritenuto di rendersi disponibili ad avviare ciò che definiscono «un proficuo scambio con il movimento e a valutare il progetto, consapevoli di recitare un ruolo importante di cittadinanza attiva volta a promuovere sviluppo economico, sociale ed ambientale, nell’ottica di una comunità solidale e fortemente impegnata nella tutela del bene comune. I ritardi atavici – proseguono - aggravati dalle gravi crisi aperte, da quelle dei servizi in favore dell’inclusione sociale, a quelle delle aree interne sempre trascurate, alla tutela della salute e del benessere e a quella della salvaguardia ambientale, ci impongono di riflettere sulle cose da farsi con l’ambizione di voler recitare un importante ruolo politico, per quanto ci compete, per recuperare questa parte di Calabria, la perduta funzione di centralità e forse anche la stessa dignità politica. Siamo convinti – hanno affermato Bressi e Merazzi – che questa iniziativa che vede insieme cittadini ed istituzioni, abbandonando sterili campanilismi e dotandosi di adeguata visione, ha tutte le potenzialità per aprire futuri scenari per interventi reali e tempestivi».