Tutti gli articoli di Attualità
PHOTO
«Il 24 settembre sarà il termine finale entro cui i cittadini, i comitati, le associazioni e chiunque abbia interesse, potranno inviare alla Regione Calabria le osservazioni scritte al Piano Regionale di Gestione dei rifiuti».
E' Laura Ferrara, parlamentare europea del M5S, a ricordare che il 26 luglio scorso é stato pubblicato sul Burc l'avviso della seconda fase di consultazione, nell'ambito del processo di Valutazione ambientale strategica, che consentirà a chiunque di presentare osservazioni allo strumento di pianificazione della gestione regionale dei rifiuti per il periodo 2017-2022.
«L'obbligo di adottare piani di gestione dei rifiuti conformi alla direttiva quadro n. 98/2008 – precisa - era stato oggetto di una discussione parlamentare a Bruxelles, dopo la presentazione di una petizione, nel 2013, da parte degli attivisti del Mu di Cosenza. A seguito della petizione, dal Parlamento europeo fu inviato al Presidente Oliverio, nel 2014, un sollecito al fine di adottare un Prgr in linea con la legislazione europea, previa consultazione della popolazione locale. Inoltre, sempre nel 2014, la Commissione europea avviò un'indagine di iniziativa (EU Pilot) volta ad accertare se la Calabria disponesse di un piano di gestione dei rifiuti conforme, concludendosi negativamente».
Neanche i solleciti del Ministero dell'Ambiente, incalzato dalla Commissione Europea, ha aggiunto l’esponente pentastellata «servirono ad evitare che la Calabria fosse menzionata, insieme ad altre regioni italiane, in una lettera di messa in mora (ex art. 258 del TFUE), per via del mancato aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti. Solo nel 2016 è stata avviata dagli uffici della Regione la procedura di redazione del nuovo piano, i cui elaborati sono stati pubblicati sul sito del Dipartimento Politiche dell'Ambiente. Tutti i cittadini possono ora prenderne visione e dare, se lo vorranno, il proprio contributo».
«L'aggiornamento del Prgr, avviato con estremo ritardo - dichiara Laura Ferrara - avrà dirette conseguenze sull'ambiente e sulla salute dei cittadini calabresi, ai quali deve essere garantito il massimo coinvolgimento in questa fase. Da esso dipenderanno gli indirizzi e le misure per l' incremento della raccolta differenziata, per la riorganizzazione impiantistica della regione e per favorire l' economia circolare basata sull' uso di materiali ambientalmente sostenibili e riciclabili. Da decenni, in questo settore, stiamo assistendo a decisioni calate dall'alto che hanno spesso avuto come conseguenza lo scempio dei territori e lo spreco di fiumi di denaro pubblico».
Maladepurazione, Ferrara «Basta propaganda, si cominci a lavorare»