Valutazioni in corso sul profilo della sindaca di San Giovanni in Fiore. Il centrosinistra insiste con Franz Caruso e ritiene che gli spetti la poltrona. Dell'impasse investito anche il presidente nazionale De Caro, che auspica un'intesa (ASCOLTA L'AUDIO)
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Larghe intese per adesso soltanto a parole. Si avvicina il 29 giugno, giorno della nuova assemblea congressuale dell’Anci Calabria, e i sindaci non hanno trovato la sintesi su nessun nome. La corsa alla presidenza si è polarizzata, perché al nome di Franz Caruso il centrodestra ha dapprima contrapposto quello della prima cittadina di Vibo Valentia Maria Limardo e ora sta provando a piazzare la candidatura di Rosaria Succurro.
Ipotesi Succurro
Sindaca di San Giovanni in Fiore e presidente della Provincia di Cosenza è un nome in forte ascesa in queste ore. Rappresenterebbe una mossa tattica partorita direttamente alla Cittadella per scardinare il consenso che Caruso avrebbe ottenuto nella vasta provincia bruzia. Ancora non ufficializzata, ma già ventilata in ogni ambiente, la prospettiva non ha incontrato il favore dei rappresentanti del centrosinistra che si aspettano invece che la convergenza avvenga su un nome proposto da loro. Se non altro - sostengono in camera caritatis - per bilanciare il colore politico che amministra la Regione.
Della questione è stato investito anche il presidente nazionale Antonio De Caro, che ha avuto delle interlocuzioni con il consigliere Franco Iacucci. L’esponente del Pd è tra i più agguerriti a riguardo, nonché tra i primi sostenitori del sindaco di Cosenza. La risposta ricevuta non poteva che essere quella di lavorare affinché salti fuori, come nelle altre regioni, un profilo quanto più condiviso. Impossibile su queste basi, tanto che l’impasse è il rischio più concreto al momento. Tutti preferirebbero andare al voto con l’esito scontato e determinato a monte da un accordo tra le parti. Un’elezione a rischio zero, per farla breve.
Il rinvio
Gli ultimi mesi, come noto, non sono stati lineari. I sindaci si erano riuniti per eleggere il successore di Marcello Manna il 10 febbraio scorso, ma in assenza di un’intesa avevano preferito rinviare al successivo mese di marzo. Anche la volta successiva, tuttavia, nessuna urna fu aperta per uno stop arrivato a ridosso dei lavori. Il tutto a causa del ricorso presentato dal sindaco di Marcellinara, Vittorio Scerbo, che nei giorni scorsi ha dato la sua disponibilità a mettere d’accordo tutti i 380 comuni. All’epoca contestava la legittimità della convocazione diramata dal consigliere anziano (il primo cittadino di Cassano, Gianni Papasso) in assenza di presidente e vicepresidente. Fatto sta che sono passati sette mesi, nei quali è saltato fuori anche l’identikit di Orlandino Greco, e i sindaci calabresi non sono riusciti ancora ad avere un presidente legittimato dal consenso dei suoi colleghi. L’Anci Calabria, per farla breve, non ha una guida e naviga a vista.