Per mano della direttrice del penitenziario di Paola, Emilia Boccagna e del sindaco di San Lucido, Cosimo De Tommaso, è stato siglato il protocollo d’intesa che, a partire dal prossimo mese di marzo, consentirà al comune del borgo tirrenico di poter contare sull’apporto volontario dei detenuti nell’esecuzione di lavori socialmente utili.

Un’iniziativa che va ad incastonarsi nel solco sin qui tracciato dalla direzione della casa circondariale affacciata sul tirreno cosentino, già attiva su questo fronte con il comune di Paola, il Santuario di San Francesco e il complesso monumentale di Badia, dove già da un anno sono in corso esperienze di questo tipo, che buoni risultati stanno portando sul piano del reintegro sociale di quanti, una volta espiata la loro condanna, saranno più propensi a diventare parte attiva della società.

Un carcere meno penitenziario e sempre più riformatorio, nel quale ai detenuti viene offerta la possibilità di pagare il debito con la giustizia anche attraverso esperienze di natura civica da vivere all’aperto, dove di certo non manca la necessità di manodopera per mettere ordine a tante situazioni che gli enti locali faticano a fronteggiare con il solo personale a disposizione.

Lo scopo dell’iniziativa è quello di offrire una seconda occasione a coloro che ne vogliono usufruire, ma anche gli strumenti per rapportarsi al mondo del lavoro, per accorciare le distanze col mondo esterno e garantire, in prospettiva, competenze da poter spendere una volta tornati in libertà.