Fenimprese annuncia pure che la Regione starebbe valutando la firma del protocollo d'intesa necessario per far partire l'iter burocratico
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Anche Crotone, dopo Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria, potrebbe presto avere la sua Università. Secondo quanto annunciato dall'associazione Fenimprese, grazie al ruolo di mediazione svolto dal presidente della Provincia pitagorica Sergio Ferrari, la Regione starebbe valutando la firma del protocollo d'intesa necessario per far partire l'iter burocratico. Nei giorni scorsi l'idea è stata presentata attraverso un incontro al quale erano presenti il sindaco di Crotone Vincenzo Voce, il presidente della Provincia di Crotone Sergio Ferrari, il presidente di Fenimprese Luca Vincenzo Mancuso e il direttore di Fenimprese Andrea Esposito.
Tutto nasce dalla richiesta che la Link Campus University di Roma ha avanzato al Miur per ottenere l'accreditamento di una sede a Crotone con l'attivazione di cinque corsi di laurea di area sanitaria, per i quali serve però anche l'autorizzazione regionale. I corsi in questione sono: Medicina e Chirurgia-Biotecnologie, Infermieristica, Fisioterapia, tecniche di laboratorio e Tecniche di radiologia Medica. Nella richiesta di autorizzazione che l'Ateo ha avviato alla Regione Calabria è previsto un parere positivo relativamente all'istituzione di corsi di area sanitaria, la definizione dell'Azienda di riferimento e la firma del relativo protocollo d'intesa. Le spese necessarie ai corsi di studio, compresi gli stipendi dei docenti e del personale amministrativo e i debiti dell'Asp di riferimento successivi ai corsi medesimi sarebbe a carico dell'ateneo romano.
«L'esigenza di una nuova sede a Crotone - si legge nella richiesta fatta pervenire alla Regione Calabria da parte della Link Campus University - con il contributo di Fenimprese Nazionale, nasce dalla consapevolezza che una sede universitaria rappresenti un irrinunciabile volano per l’economia di un territorio; mentre la scelta dei corsi di studio da istituire è stata dettata dalla necessità di essere rapidamente operativi con corsi di forte impatto sociale, attrattivi per gli studenti e dove le opportunità di lavoro, anche sul territorio, sono certe stante la attuale carenza di professionisti del settore, come confermato dal diciottesimo rapporto CREA (Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità), pubblicato dall’Ansa in data 25 gennaio 2023, che evidenzia che “al fine di allinearsi al livello di altri Paesi europei di riferimento, in Italia mancano all'appello 30.000 medici e 250.000 infermieri”».
La risposta da parte della Regione Calabria è arrivata lo scorso 11 gennaio. Questo il testo elaborato alla Cittadella: «In riscontro alla richiesta di cui alla nota prot. n. 712/2022, si rappresenta che questa Amministrazione regionale ha espresso in più occasioni il proprio interesse nei confronti delle iniziative funzionali all’ampliamento dell’offerta formativa per le professioni dell’area sanitaria. È in atto, infatti, un percorso volto al potenziamento strutturale del servizio sanitario regionale da realizzarsi attraverso le azioni dirette al rafforzamento degli organici delle Aziende del SSR anche mediante il soddisfacimento dei fabbisogni formativi espressi dal territorio. Pertanto, ogni iniziativa volta all’ampliamento dell’offerta formativa è valutata con interesse da questa Amministrazione».
Fenimprese parla però anche del tentativo da parte di alcuni dirigenti regionali di mettere i bastoni tra le ruote elaborando il seguente parere: «Si ritiene che non sussistano allo stato attuale i presupposti per la stipula del richiesto Protocollo d’Intesa». Fenimprese, tuttavia, non si dà per vinta e fa sapere: «Faremo e siamo pronti a tutto, per realizzare questo sogno, siamo sicuri che il presidente Occhiuto ci darà l’opportunità di avere pari dignità con le altre città calabresi e del sud».