Oggi presso la tendopoli di San Ferdinando, nel reggino, si è svolta un'iniziativa che squarcia le tenebre dell’egoismo e dona speranza.
Centinaia di immigrati che vivono alle spalle del Porto in condizioni critiche, tra cumuli di rifiuti, in baracche miste a tende accalcate l'una all'altra, hanno ricevuto visite mediche gratuite, sono stati rifocillati e hanno avuto in regalo coperte per affrontare l’inverno. A curare l’iniziativa il Centro di aggregazione sociale “Casa del Cenacolo” di Maropati del presidente Bartolo Mercuri in collaborazione con le confraternite della Misericordia di Reggio Calabria, Soverato e Melito, Opera Antoniana delle Calabrie -Don Orione e confederazione Misericordie d'Italia. Il tutto è stato organizzato secondo l'indicazione di Papa Francesco, in occasione dell’ottava giornata mondiale dei poveri, che ha l'obiettivo di contrastare la cultura dello spreco e favorire l'incontro e le azioni tangibili verso gli ultimi e i più bisognosi. Momenti di solidarietà quest'oggi vengono realizzati un po' ovunque, dalle piccole realtà locali alle grandi organizzazioni umanitarie.

L’iniziativa nella tendopoli di San Ferdinando

I migranti dalle prime ore del mattino sono stati visitati dai dottori della confederazione Misericordie d'Italia, con tre postazioni ambulatorio medico mobile. Le prestazioni mediche sono state fornite dall’equipe guidata dal responsabile sanitario Antonino Surace. A diverse persone sono state riscontrate patologie causate dal contesto degradato in cui vivono e dalla scorretta alimentazione. Alle ore 13 si è svolto il pranzo per i migranti organizzato dal cenacolo di Maropati. Si è proceduto con la distribuzione dei pacchi con viveri e di oltre 1000 coperte (circa 500 rimaste dalla donazione fatta dal cardinale Krajewski elemosiniere di sua Santità).


«È una grazia per questi ragazzi– ha affermato ai nostri microfoni Bartolo Mercuri presidente dell’associazione di volontariato il Cenacolo -. Il Signore ci ha messo in comunione con persone meravigliose al fine di assisterli. Quando mi hanno proposto l’iniziativa il mio cuore si è riempito di gioia, perché vivono in condizioni davvero disastrate. In questo periodo ne stanno arrivando tanti in tendopoli, perché è tempo di raccolta di kiwi e mandarini. Ora saranno circa 600 e se ne prevedono altri. Cerco di aiutarli come posso, vado sempre in giro a trovarli con il furgone e mi dirigo dove Dio mi manda».


Bartolo Mercuri da più di vent’anni è presidente dell’associazione “Il Cenacolo” con sede a Maropati nel reggino. Ogni giorno offre sostegno a persone in difficoltà. Bartolo è conosciuto anche come “Papà Africa”, in virtù dello stretto rapporto intrecciato con gli immigrati, che assiste quotidianamente rifocillandoli di amore e attenzioni. Un’opera che svolge spinto da una forte vocazione religiosa. La sua conversione avvenne in carcere nel 1989, all’età di 33 anni, quando sentì la chiamata di Dio. Da allora ha abbracciato i valori del “Rinnovamento dello spirito" ed è anche responsabile di un gruppo di preghiera “Il cenacolo dei figli di Dio”.