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GIOIA TAURO - Saranno oltre duemila, secondo le previsioni, i lavoratori migranti che arriveranno a Rosarno e nella Piana di Gioia Tauro per la stagione ormai imminente della raccolta delle arance e dei mandarini. Lo riferisce la Cgil della Piana di Gioia Tauro che domenica pomeriggio avrà un incontro con una delegazione di lavoratori.
La denuncia. "Gran parte di questi lavoratori, oltre mille - affermano, in una dichiarazione congiunta, Nino Costantino, segretario generale Cgil Piana di Gioia Tauro, e Celeste Logiacco segretaria generale comprensoriale della Flai - saranno costretti a vivere in una tendopoli a San Ferdinando, che a malapena ne potrebbe ospitare solo 400, circa 300 nel campo container allestito a Rosarno e gli altri sparsi nelle campagne e nei casolari di tutta il territorio. Negli ultimi 12 mesi, come Cgil e Flai della Piana e della Calabria, abbiamo più volte chiesto interventi per affrontare le emergenze che ogni anno si verificano e per risolvere strutturalmente il problema. Abbiamo fatto iniziative a San Ferdinando, incontri con l'assessore regionale al lavoro, fatto richieste di intervento al Ministero degli Interni e al Dipartimento della protezione Civile, celebrato il primo maggio con i migranti a Rosarno, chiesto incontri ad Enti ed Istituzioni: da qualcuno abbiamo ricevuto risposte formali e da altri solo silenzio".
L’appello. "A noi, però - proseguono Costantino e Logiacco - non basta aver protestato energicamente contro questa situazione, non interessa lavarci la coscienza. Vogliamo che il problema venga affrontato e risolto. Va affrontato per garantire accoglienza a persone che svolgono un lavoro duro e poco remunerato, sfruttato e ai limiti dello sfinimento fisico, che difficilmente a queste condizioni sarebbe svolto dai lavoratori italiani. Anche per questo occorre garantire una dignitosa accoglienza ai migranti per la raccolta delle arance e dei mandarini che altrimenti rimarrebbero non colti sugli alberi con grave danno alla già debole economia della Piana. Riproponiamo per intero alle istituzioni (Ministero Interno, Dipartimento Protezione Civile, Giunta Regionale) le nostre preoccupazioni, constatando, però, amaramente che ormai, anche per quest'anno, si può affrontare solo l'emergenza".