Non solo divertimento, sport, cultura, ma anche iniziative di approfondimento sociale dense di significato. Il “Serreinfestival” dà prova di attenzione verso categorie deboli e, attraverso struggenti testimonianze, fa comprendere quale sia la realtà.

La terza giornata, in questo senso, è stata quasi emblematica dello spirito della rassegna. La mattinata è stata contraddistinta dall’iniziativa di trekking promossa in collaborazione con l’associazione “Vivi Serra San Bruno” durante la quale i partecipanti sono andati alla scoperta degli alberi secolari (in particolare, un albero di 55 metri di altezza e di 5,6 metri di diametro) e dei monoliti presenti nel territorio del Parco delle Serre.

Tappa importante è stata quella alle “nivieri”, cioè enormi buche in cui veniva conservata la neve, poi rivenduta nei locali del paese come base per le granite o i gelati. L’escursione, proseguita fino alla pietra del caricatore dove sono stati ammirati i lavori incompiuti degli antichi scalpellini, si è conclusa all’ex vivaio Rosarella con la degustazione del break lunch.

In serata, Nensy Rachiele ha moderato il dibattito “Ascoltare l’autismo” nel quale sono state illustrate «le opportunità lavorative per i ragazzi autistici, che hanno grandi capacità». Preliminarmente, la dottoressa in Scienze infermieristiche Cosimina Pisani ha chiarito che «questo disturbo riguarda l’aspetto neurologico e psichiatrico» precisando che «non è ancora chiara l’eziologia di questa patologia, di cui esistono diverse forme». Dopo aver spiegato che «la diagnosi si effettua con l’osservazione», Pisani ha rintracciato le cause «in fattori ambientali e materni» aggiungendo che «le terapie sono adottate in base ai sintomi (neuropsichiatria e psicologia)». 

Toccante il racconto di Ocenia Paone, mamma di Manuel e Daniel Sirianni, «venuta a contatto con il mostro invisibile 18 anni fa». La descrizione ha riepilogato le fasi della «perdita di linguaggio» e dei «cambiamenti di comportamento», dell’avvio del percorso terapeutico, delle difficoltà nello svolgere le attività lavorative e familiari e dell’inserimento a scuola. Ma dopo tanti ostacoli, ecco i fasci di luce che possono ridare forza e speranze a tante famiglie.

Manuel ha infatti imparato a comunicare via computer, dimostrando anche una eccezionale capacità di leggere velocemente i libri (e il fratello Daniel ha imparato a suonare divinamente da autodidatta). La partecipazione al progetto Gutenberg lo ha trasformato da recensore in autore ed il libro “Il bambino irraggiungibile” e il trailer “Oceani” ad esso ispirato sono la prova di uno straordinario talento.

La componente dell’associazione AutismOnlus “Modelli si nasce” Barbara Sacco ha descritto le modalità con le quali «i ragazzi autistici vengono inseriti nel mondo della moda, della musica e dello spettacolo». Come da lei confermato, la creazione di un percorso formativo sostenuto da consulenti clinici aiuta a «rafforzare l’autostima» e a «migliorare la qualità della vita» ed è propedeutico all’ingresso nei settori lavorativi. Un progetto per la formazione e professionalizzazione di ragazzi autistici tra i 16 ed i 19 anni che hanno bisogno di un percorso di transizione prima dell’inserimento lavorativo è sviluppato invece dall’Autacademy. I dettagli dello stesso sono stati specificati dalla referente Marta Ferrari: il primo step è l’individuazione del talento, poi c’è la costruzione del percorso di formazione, quindi è la volta del percorso sociale e infine dell’inserimento lavorativo vero e proprio a seguito di audit con le aziende.

La specialista in Neuropsichiatria infantile Maria Caterina Anoja ha rilevato l’esigenza di provare a cambiare la prospettiva da cui si guarda lo spettro autistico invitando a «ragionare in un’ottica di apertura mentale». «Occorre lavorare – ha affermato – non sulla patologia ma sulla persona che ha quella problematica. Non si deve rincorrere l’omologazione, non bisogna parlare più di diversità, ma di unicità».

Si è trattato, dunque, di un incontro estremamente utile e carico di informazioni, che ha contribuito a superare barriere e ad aprire gli occhi. La serata è proseguita con l’evento di discoteca in piazza, organizzato in collaborazione con “Malibu”, all’interno del quale sono stati proposti intermezzi sulla sicurezza stradale.