La dedizione per una terra che accoglie ogni anno migliaia di turisti provenienti da tutta Italia raccontata da chi la vive tutti i giorni: «Qui boccate di ossigeno dallo stress quotidiano»
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Sono passati 40 anni da quando Adriana Tamburi comincia ad interessarsi della sua amata montagna, il Pollino. Una ragazzina di Morano Calabro che si mette in testa di lavorare per la Calabria: «Immaginavo già da allora che si può far bene il proprio lavoro, ovunque, anche nella mia Calabria al di là di tutte le insufficienze e le carenze che, molto spesso, ed anche ingiustamente, vengono addebitate a questa regione».
Quarant’anni spesi per promuovere una montagna incantata. Una sfida che si può dire decisamente vinta. «Con molto orgoglio credo di poter dire che abbiamo lasciato il segno. Ho profuso impegno e dedizione per il territorio. Ci ho creduto molto, ho investito soprattutto in mercati stranieri sin dagli albori del mio impegno quale operatrice agrituristica, quando i mezzi di comunicazione di massa erano decisamente meno rispetto ad oggi e pertanto è stato necessario maggior sacrificio e, anche per questo, è stato tutto più emozionante ed i risultati ottenuti sono stati ottimi per tutto il territorio».
I sogni di Adriana cominciano a concretizzarsi con la nascita della Locanda del Parco. Un punto di interesse internazionale destinato al turismo di qualità. «La Locanda del Parco nasce 33 anni fa. L’amore e l’orgoglio per la mia terra mi hanno molto incuriosita allorquando, all’indomani dell’approvazione della legge regionale sugli agriturismi, si sono tenuti i primi seminari ed i primi corsi di formazione che ho seguito con molto entusiasmo».
In questi anni il Pollino è diventato sempre più centrale nel turismo e nell’economia della nostra terra. «Fortunatamente si. Fondamentali gli interventi che gli amministratori del Parco hanno portato avanti supportando la promozione del territorio avviata dai singoli operatori del settore. Del resto, il Parco Nazionale del Pollino, meraviglia naturale, meritava tutta la notorietà acquisita nel tempo».
Negli ultimi anni è cambiato il modo di fare turismo. E sono mutate le esigenze dei visitatori. «Certamente è molto cambiato il modo di fare turismo. Oggi l’indirizzo è quello di un turismo lento, esperienziale, ecosostenibile. Il turismo di un tempo, improntato all’idea del “mordi e fuggi” credo possa ritenersi ampiamente superato. L’idea turistica è incentrata sulla riscoperta di tradizioni e valori di un tempo, boccate di vero e proprio ossigeno dallo stress e incentrato sulla consapevolezza ed è per questo che è in forte sviluppo il turismo responsabile con le ebike con incantevoli percorsi di ciclovia che attraversano la nostra regione. Anche in questo senso, forte e determinante a supportare noi operatori, gli interventi degli enti amministrativi e locali».
Ogni estate è la più calda. E cresce l’interesse da parte di tanti per la montagna. «Beh, con l’offerta che abbiamo non possiamo che aspettarci ed augurarci una grande affluenza, un trend positivo».
La Calabria è meravigliosa. Ma ha diverse debolezze. Immancabilmente gli operatori devono sopperire alle debolezze ed alle difficoltà «Penso non sia più così. Ormai la Calabria è paragonabile a tutte le altre regioni turistiche italiane, sempre migliorabile certo, ma sicuramente competitiva, ed a testa alta, con le altre mete turistiche».
Il futuro della montagna calabrese, i mutamenti climatici, la mancanza di neve, la siccità. Non sarà facile per nessuno. «Il mutamento climatico è ormai sotto gli occhi di tutti, l’intero pianeta ne sopporta il peso delle conseguenze. L’obiettivo di tutelare il più possibile il nostro ambiente è già una priorità».
Tanti anni da lavoro, di impegno, poi il successo. I visitatori e gli appassionati della montagna cosa esaltano? «Le bellezze del territorio. L’accoglienza».
Ma ci saranno anche critiche… «Critiche ne ho ricevute, ma sono state sempre costruttive. La migliore motivazione per migliorare e che ha indubbiamente contribuito alla mia esperienza trentennale nel settore turistico».
Adriana ha speso tutta la vita per la nostra terra. Cominciando da ragazzina, dal nulla, attraversando periodi difficili. «Tutto quello che ho fatto è frutto della devozione per il mio territorio e per la mia regione ed al fine di promuoverli al meglio ho viaggiato in giro per il mondo presenziando ai vari eventi di promozione turistica oltre che istituzionali a mostrare quanta bellezza abbia la Calabria e quanto la passione e la dedizione per il proprio lavoro possano far conseguire risultati importanti».
Per il suo forte spirito di attaccamento al Pollino e alla Calabria, Adriana ha anche rivestito la carica di rappresentante del Comune di Morano Calabro presso la Comunità Montana del Pollino e oggi ricopre la carica di consigliere del Cda del Gal Pollino. Ha inoltre offerto la sua esperienza maturata nel tempo come presidente regionale agriturismi Coldiretti Calabria.
ll Parco Nazionale del Pollino con i suoi 192 mila ettari, è l’area protetta più grande d’Italia.
Si estende tra il sud della Basilicata e il nord della Calabria. In esso è inserito il gruppo montuoso del Pollino, il più elevato dell’Appennino Meridionale.