Aveva il dono della visione utopistica, la leggerezza dell'artista, il cuore gentile del poeta. E la capacità di fare squadra nell'inseguire quegli obiettivi di emancipazione intellettuale della comunità, condotta per mano alla fine degli anni novanta, attraverso un percorso probabilmente irripetibile che fu uno dei segni qualificanti dell'amministrazione di Giacomo Mancini. Di cui Franco Dionesalvi era elemento distintivo, assessore a cavallo del nuovo millennio, tra i pochi ad avere carta bianca tanta era la stima e la fiducia riposta in lui dal leader socialista.

Il Festival delle Invasioni

Promotore ed animatore della Casa delle Culture di Cosenza, padre del Festival delle Invasioni, Franco Dionesalvi si è spento a Milano all'età di 66 anni, stroncato da un male incurabile, lasciandoci prematuramente orfani di quelle intuizioni su cui anche la città di Rende aveva investito, affidandogli la guida del polo museale. Insegnante di filosofia, acuto forgiatore di menti giovani e brillanti, era stato costretto come tanti ad emigrare al nord per esercitare. Il rammarico più grande. I versi delle sue poesie rimangono come un epitaffio in questa giornata triste per la città delle confluenze, carica di commozione. Profondo cordoglio è stato espresso dal sindaco di Cosenza, Franz Caruso, dal sindaco di Rende Marcello Manna e da numerosi altri esponenti delle istituzioni e della cultura dell'area urbana cosentina.

Il ricordo di Paride Leporace

«Come disse Moravia quando morì Pasolini, di poeti ne nascono pochi nell’ambito di un secolo. Franco Dionesalvi era il poeta di Cosenza ma non solo» dice il giornalista Paride Leporace, amico del compianto scrittore. Ecco il suo ricordo