VIDEO | Anticipata da un convegno scientifico d'apertura, ieri sera la prima serata dell'iniziativa che punta a valorizzare le tipicità locali
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Nella prima serata di domenica si è svolta ad Aiello Calabro, la presentazione della prima edizione del Peperoncino in Festa, iniziativa che – ricalcando quanto già da 30 anni si svolge a Diamante – punta a valorizzare la tipicità locale attraverso una disamina approfondita delle diverse identità che la compongono.
Nonostante le avversità meteorologiche, che a pochi minuti dall’inizio della kermesse si sono materializzate in un forte piovasco, l’iniziativa si è comunque svolta, recuperando rapidamente l’appeal promesso e coinvolgendo i tanti presenti che, con entusiasmo, hanno assistito al convegno scientifico d’apertura, al quale hanno preso parte relatori del calibro di Franco Iacucci, già sindaco di Aiello nonché presidente della Provincia di Cosenza, oggi consigliere regionale nominato vicepresidente del Consiglio a Palazzo Campanella. Insieme a lui Enzo Monaco, presidente dell’Accademia italiana del Peperoncino, ma anche Luca Lepore, sindaco di Aiello Calabro, la consigliera Donatella Coccimiglio, il professore Bruno Amantea (già ordinario di Anestesia e Rianimazione presso l’università Magna Grecia e presidente del comitato scientifico dell’Accademia del Peperoncino) e Saverio Bruni, biologo nutrizionista, vicepresidente dell’associazione Biologi Nutrizionisti Calabresi.
Moderato dalla biologa Daniela Maione, il dibattito ha offerto notevoli spunti di riflessione su un prodotto che rappresenta il “made in Calabria” in ogni parte del mondo, con la regione punta dello Stivale che primeggia in ogni classifica relativa al consumo.
«Purtroppo c’è da dire – ha chiosato Enzo Monaco – che per quanto ne consumi, la Calabria non riesce ad imporre la propria tipicità riguardo questa risorsa, col 70% del peperoncino consumato in regione che proviene da fuori. Iniziative come questa del Festival, che Aiello sta replicando sul modello di Diamante (ormai giunto alla 30esima edizione, ndr), aiutano a diffondere la cultura giusta per comprendere quanto sia necessario mangiare nostrano, anche e soprattutto perché il peperoncino calabrese è il migliore del mondo». Dello stesso avviso Franco Iacucci, il quale ha parlato dell’importanza della festa organizzata ad Aiello Calabro, proponendola come «uno dei modi più efficaci per trasmettere un’immagine fedele della nostra regione. Aiello Calabro come modello da imitare – ha proseguito il consigliere regionale – per dare ossigeno all’entroterra cosentino, da anni condizionato da criticità quali lo spopolamento e la penuria di infrastrutture idonee a rispondere alla richiesta turistica proveniente dal mercato. Sono sicuro – ha concluso l’ex presidente della Provincia – che di questo passo si potranno gettare le basi per la rinascita dell’intero territorio». Soddisfatto il sindaco Luca Lepore, che a proposito della prima edizione della kermesse, si è detto «fiducioso riguardo il percorso intrapreso, che getta lo sguardo in una prospettiva di sviluppo nella quale, insieme all’amministrazione che mi onoro di rappresentare, intendiamo condurre la nostra comunità, coinvolgendo imprenditori (come nel caso dello stabilimento “Suriano”, ndr) che hanno a cuore le sorti del territorio».
Tenutosi nel cuore del centro storico, a Piazza del Popolo, il convegno scientifico sulle proprietà del peperoncino è stato partecipato da un folto pubblico che, incurante dell’incursione del maltempo, si è poi divertito ad assistere a tutte le iniziative poste in essere nel centro storico, tra stand di prodotti tipici locali e di tanti espositori di opere artigianali come presepi, dipinti e sculture. Insomma tutti gli ingredienti per una serata di cultura e divertimento. L'iniziativa si è mossa col duplice obiettivo di promuovere il peperoncino e al tempo stesso il centro storico, biglietti da visita invidiabili che Aiello Calabro può presentare con orgoglio, sia ai cittadini che ai visitatori sempre più numerosi.