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L’acqua incendia Cosenza. Sembra un ossimoro, ma è la verità. Infatti il clima è così incandescente sul piano politico che il povero Tansi potrebbe anche ritirare l’allarme meteo in quanto la neve, attesa per le prossime ore in città, potrebbe sciogliersi molto prima di toccare il suolo bruzio. I rubinetti della città da qualche tempo sono all’asciutto e, la minoranza piddina, ritiene responsabile della crisi idrica l’amministrazione cittadina guidata da Mario Occhiuto.
A Cosenza la “guerra dell’acqua” è ufficialmente aperta
Apriti cielo. Nel giro di qualche ora, Occhiuto reagisce e, invece, accusa la Sorical, ergo, la Regione, per la situazione che si è venuta a creare, “un complotto ordito dallo stesso Oliverio” –accusa Occhiuto- senza remore nel fare nomi e cognomi. E il patto di non belligeranza che molti davano per certo dopo la rinuncia di Occhiuto alla presentazione della sua candidatura alla provincia di Cosenza?
Carta straccia, a detta dello stesso primo cittadino, "con queste prese di posizione la pax per me si è rotta”, confermando così, che una pax per le elezioni provinciali era stata siglata. Ma questa è un’altra storia. Non ci vuole molto e quello che sembrava un ordinario botta e risposta politico, dunque, si trasforma in guerra aperta e, siccome siamo nell’epoca della rete, la guerra si trasferisce in un corpo a corpo tra i protagonisti sui social.
Rullo di tamburi e Adriano Mollo che da qualche tempo collabora con l’ufficio comunicazione della Sorical a trazione socialista, quella di Gigino Incarnato, posta su facebook un video dove si vede un’abbondante perdita di acqua potabile sversare direttamente nel sistema fognario. E sempre Mollo pubblica le portate d’acqua ricevute da Cosenza da parte della Sorical. Sul post interviene direttamente Mario Occhiuto, durissimo: “Non imbrogliamo, Mollo. Che vuol dire il confronto tra media stagionale degli altri anni (e poi perché non media annuale, che sarebbe più bassa) e erogazione attuale nel 2016? Vuol dire che per aumentare artatamente il valore c'è stata una misurazione istantanea (e non la media che sarebbe risultata notevolmente più bassa) che non considera né i fermi dovuti alle continue rotture dell'Abatemarco né le situazioni precedenti di carenza.”
Istantanea la risposta di Adriano Mollo: “Cosenza ha molta più acqua anche di quella che ne avrebbe bisogno, un recente studio di Legambiente ( lo trovi in rete) parla di una perdita del 77% . Le ricerche delle ultime settimane lo hanno confermato. Se hai un'auto con il serbatoio bucato che fai? Vai in officina o ti accontenti di fare rifornimento ogni 10 km?”.
Le guerre si sa, riaprono vecchi pruriti e vecchi risentimenti interni, soprattutto tra coloro che un tempo furono gli apostoli del “sol dell’avvenire” del PCI e così Eugenio Madeo ex Presidente comunista della Provincia ed ex consigliere regionale, si erge a difesa del Sindaco Cattolico e forzista della città di Telesio: “Il signor Mollo non ha ancora compreso che titolare del sistema idrico integrato, in base alla legge Galli, è la Regione Calabria, -tuona l’ex compagno Madeo, e prosegue- la Regione dispone pertanto della facoltà legislativa e dei relativi finanziamenti. Chi decide se finanziare l'efficientamento delle reti di distribuzione o continuare a cercare altra acqua, con i grandi invasi, i cui lavori non finiscono mai, è la Regione Calabria e non i Comuni. Il Comune di Cosenza quando ha avuto i finanziamenti li ha spesi producendo nuove reti idriche. Il governo regionale, quando ha voluto gestire direttamente tali finanziamenti, non è riuscito dopo più di un anno nemmeno a firmare il contratto con l'impresa aggiudicataria”. Occhiuto però non demorde e rilancia la tesi del complotto, parla di misteriosi by pass sulla rete i quali comprometterebbero l’equa distribuzione del prezioso liquido.
La guerra, ad un certo punto però, compie il miracolo, il PD diviso anche sul portone d’ingresso della sede del proprio partito, tant’è che il povero Luigi Guglielmelli sui social è costretto a rispolverare un vecchio manuale del buon militante e dirigente vergato da Palmiro Togliatti e ricordarlo ai suoi commilitoni, con la guerra dell’acqua, invece, diventa un sol uomo e in documento sottoscritto da tutti i segretari di circolo della città attacca : "La gestione della rete idrica in città è di esclusiva competenza del Comune. Qualsiasi altra iniziativa non può derogare a questa responsabilità. Secondo: stando ai dati forniti dai rappresentati di Sorical nella riunione congiunta delle Commissioni consiliari Bilancio e Lavori Pubblici e non smentiti dagli assessori Caruso e Vigna e dall'ing. capo del Comune Converso, la fornitura di acqua non solo non è diminuita ma addirittura è aumentata, in particolare di 30-40 litri al secondo proprio durante le festività natalizie. Terzo: La gestione della rete idrica in città necessita di una attenzione quotidiana e costante nel tempo, di risorse, di uomini e tecnologie e non di interventi sporadici e occasionali. In questi ultimi anni, invece, l'attenzione del sindaco e dell'Amministrazione non è stata certamente adeguata a risolvere questo problema che è stato, al contrario, colpevolmente sottovalutato”. Sulla stessa linea si pone Carlo Guccione in una conferenza stampa.
Crisi idrica a Cosenza, la versione del consigliere Guccione
Occhiuto però non molla sulla tesi del complotto ed ecco che posta su Facebook una foto di un presunto incontro clandestino tra Piero Citrigno, Luigi Incarnato e Nicola Adamo sulle rive del lungo fiume per ordire il complotto che determinò la caduta dell’amministrazione Occhiuto nel febbraio scorso. Già, Nicola Adamo, d’altronde se Adamo non è chiamato in causa in un presunto complotto che complotto sarebbe? E se poi ci metti pure Citrigno il dado è tratto. In proporzione hanno accumulato più accuse di complotti Adamo e Citrigno insieme che Giulio Andreotti in 40 anni di potere.
Ma Gigino Incarnato a questo punto sbotta, e mentre la Santelli chiede lumi a Oliverio il quale come sempre tace, anzi è impegnato a postare il risultato del sondaggio del Sole 24 ore che lo vede tra i governatori più graditi del paese, ecco che il commissario della Sorical posta il siluro contro Occhiuto sui social, “non parlo perché sono una persona seria ma se dovessi ricostruire come Occhiuto è stato eletto sindaco alla prima legislatura oppure su come è stato eletto Presidente della Provincia”... e Incarnato si ferma, ma l’allusione è chiara, almeno per chi conosce i fatti e i retroscena della politica bruzia, infatti, Gigino e, neanche tanto celatamente, in sostanza ricorda a Occhiuto che non sarebbe mai stato eletto sindaco e Presidente della Provincia senza l'aiutino proprio del buon Nicola Adamo. L’incendio però divampa e nuovi piromani si mettono in azione accendendo nuovi fuochi.
Il quotidiano La Provincia di Cosenza denuncia una presunta operazione della Regione finalizzata a cedere la gestione delle acque ad un privato, rilancia più tardi sulla stessa linea il piromane dei piromani cosentini, Gabriele Carchidi, il quale denuncia l’interesse di un imprenditore cosentino. Il tutto postato in rete dal Sindaco di Cosenza. Incarnato replica: “Ultima della serata. Occhiuto si è inventato un altra cazzata, da 7 mesi sto lavorando a Sorical per sanarla e trasformarla in società interamente pubblica”. Fine del teatrino e dei relativi siparietti sui social? Tregua? Ma neanche per sogno. Ecco Enza Bruno Bossio che come un lancia fiamme attacca: “Come può un sindaco che ha l'obbligo di manutenere la rete idrica di una città essere così bugiardo da prendersela con chi ha solo l'obbligo di erogarla? E ancor di più bugiardo dopo che i suoi stessi assessori hanno confermato che l'acqua della Sorical su Cosenza non solo non è diminuita ma aumentata!”.
La Sorical fuori dalla città di Cosenza: Occhiuto firma un’ordinanza
A questo punto, Occhiuto decide di “dichiarare in arresto” tutti i serbatoi della Sorical e sganciarsi dalla Regione nella gestione delle acque”. E, mentre Oliverio continua a postare notizie sul gradimento da parte dei cittadini sulla sua funzione di governo, un cosentino sconsolato esclama: siamo circondati dalle acque della Sila e di monte Cucuzzo e in città si muore di sete.” Vuoi vedere che Padre Fedele, a questo punto, per risolvere il problema chiede di portare in processione la Madonna del Pilerio patrona della città e invocare il miracolo delle acque? (-segue-)
Pablo