Il sindaco Fabiano ammette però il difetto di comunicazione: «Non è una scusa legittima ma occorre precisare, per dovere di cronaca, che in quei mesi si era anche in piena pandemia Covid»
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«Il lavoro degli uffici comunali di Zumpano è terminato già nel mese di febbraio 2020. L'ufficio tecnico ha chiuso anche il procedimento amministrativo rispetto alla pratica edilizia in questione ma, purtroppo, il lavoro puntualmente eseguito non è stato mai comunicato agli uffici regionali». Lo afferma il sindaco di Zumpano Fabrizio Fabiano, intervenendo rispetto alle decisioni della Giunta regionale per l'abusivismo edilizio in 30 comuni calabresi.
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«Non è una scusa legittima ma occorre precisare, per dovere di cronaca, che in quei mesi si era anche in piena pandemia Covid», prosegue il primo cittadino che si professa «dispiaciuto» per la svista degli uffici comunali («io non c'ero ancora») rilanciando al tempo stesso proprio il suo operato e quello del nuovo corso amministrativo.
«Non intendiamo attaccare nessuno - afferma - né tantomeno la Regione Calabria per le scelte perpetrate. Teniamo fortemente a ribadire, anche per dovere nei confronti dei nostri cittadini, che i lavori si portano a termine. E noi siamo abituati a non lasciare nulla al caso. Se un progetto o una variazione deve essere completata, siamo in prima linea affinché ciò avvenga. Altrimenti il rischio è quello appena accaduto con la Regione. Una querelle urbanistica svolta e conclusa da anni che, gli uffici prima del nostro arrivo in municipio, non hanno poi chiuso completamente con l'invio della documentazione necessaria».
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Il sindaco tenta di tranquillizzare anche chi si è affrettato a commentare la notizia: «Nessun commissariamento del Comune - afferma Fabiano - ma solo un controllo esclusivamente riservato alla nostra unica pratica edilizia apparentemente in sospeso. Insieme a tutta la squadra di governo continueremo ad amministrare il nostro amato paese, senza alcun rallentamento della macchina amministrativa».